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R E V I S I O N E     D E L L A     D I S C U S S I O N E
karlem Inviata - 15/12/2006 : 13:03:40
Avrete sentito parlare anche voi del caso di Piergiorgio Welby.
Io penso che a un malato terminale nel pieno possesso delle sue facoltà mentali che come lui chiede di andarsene in pace e senza ulteriori sofferenze,questo dovrebbe essere senz'altro concesso.
Mi sembra che sia pura follìa voler mantenere in vita contro la sua volontà una persona in quelle condizioni,e costringerla a una sofferenza per lei insensata e insopportabile.
Voi che ne pensate?
30   U L T I M E      R I S P O S T E    (Ultimi inserimenti)
valdayas Inviata - 22/05/2018 : 19:06:25
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asasdasd
karlem Inviata - 05/01/2007 : 15:44:41
Mah,sinceramente Franco a me sembra che tu giudichi in modo aprioristico.
Nel caso che descrivi,non capisco proprio cosa ci trovi di egoistico nel rinunciare a tutte le belle cose di cui quella persona poteva godere...io lo trovo semplicemente misterioso,e non saprei proprio dare una spiegazione.
Anche l'altro esempio che fai è abbastanza tendenzioso...
Qualsiasi persona normale che è alle prese con un forte dolore o un grosso problema è per forza di cose indotta a concentrarsi su di esso e tralasciare il resto. Poi a seconda del carattere e delle risorse interiori ci sarà chi lo fa di più chi di meno,ma insomma in generale è così,no?

Citazione:
Originariamente inviato da Franco_An


Qui torniamo sempre al discorso dell'egocentrismo, se c'è un problema talmente grande che fa dimenticare tutto il resto, è perchè la persona è troppo centrata in se stessa, basterebbe dare un piccolo sguardo fuori dalla finesta per vedere quanta miseria (fisica e mentale) c'è nel mondo e quanto in verità si dovrebbe solamente ringraziare Dio ogni momento!


E' su questo che non siamo d'accordo. Tu attribuisci sempre e comunque la causa alla soggettività della persona,senza considerare che possono esserci forze e situazioni oggettive che esercitano una pressione incontrollabile per quel soggetto specifico.

Citazione:
Bisognerebbe sforzarsi di avere più coscienza globale e meno rigonfiamenti di ego.


Certo,su questo sono pienamente d'accordo,ma non sempre ci si riesce...

Citazione:
Figurati Te lo consiglio proprio, è un libro eccezionale, a parte alcune interpretazioni personali dell'autore che lasciano il tempo che trovano, ma direi che il 98% è davvero materiale prezioso e raro.

Grazie ancora,lo leggerò senz'altro.



Franco_An Inviata - 05/01/2007 : 13:58:40
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

Uccidersi è l'apice dell'egoismo? Questa non la capisco proprio....
Certo una persona che si suicida non ha un buon rapporto col suo mondo,è ovvio,ma pensare che faccia una cosa del genere per fare un dispetto a qualcuno mi pare francamente assurdo.



Non ho detto per fare un dispetto, ma alcune volte c'è la volontà (anche inconscia) di punire qualcuno, i genitori, la società, quindi non c'è alcuno sforzo o volontà di identificarsi negli altri e magari comprendere il loro punto di vista. Ma anche fosse senza alcun motivo vendicativo, il fatto di essere completamente insensibili al dolore degli altri, è indice di egocentrismo.

Il fatto stesso di rifiutare la vita, decidere lucidamente di porre fine ad un'esistenza, è come ergersi a creatore, ci si pone al centro del proprio universo, pieno di cose e persone insignificanti, e si decide di porre fine alla realtà, come se una volta morto, tutto scomparisse, anche il dolore, la gente, i cari... importa solo il proprio desiderio finale.

Qualche anno fa un mio conoscente ha fatto questa scelta. Si trattava di un professionista, una bellissima moglie giovane e due figli piccoli, aveva un'attività florida e stabile, una bella villetta in una zona residenziale tranquilla e beata, e non gli mancava niente.

Un bel giorno si alza la mattina, va al bar, fa colazione tranquillo come sempre, fa due chiacchiere con gli amici, poi va nel posto di lavoro, appende una corda ad un gancio sul soffitto e la fa finita. La moglie lo ritrova qualche ora dopo, in quanto non rispondeva al telefono. Secondo le perizie del medico legale ha compito il suo tragico gesto di mattina presto, praticamente appena è entrato in ufficio.

Perchè lo ha fatto? Nessuno lo sa, nessuno lo ha mai capito, tanto meno la moglie e i figli, non c'è stato alcun segno di malessere o qualcosa che avesse fatto pensare a qualche problema, non aveva malattie, era sempre stato bene, era un trascinatore di persone ed amava fare lunghe escursioni nei sentieri di montagna. Ha solo lasciato un foglietto con scritto "Scusatemi". Tutto qui.

Come può aver fatto una cosa del genere con due bambini piccoli e una moglie giovane e bella? Queste tre persone meritavano una punizione del genere? La loro vita è rovinata, le conseguenze psicologiche sono indicibili e imprevedibili.

Cos'è questo se non l'apoteosi dell'egoismo?

Citazione:

Non ho capito cosa intendi. Io volevo dire che quando sei schiacciato da un problema che investe la tua stessa sopravvivenza diventa quasi impossibile pensare agli altri. Non è così,su scala ridotta,anche quando sei semplicemente malato?



Per quel che mi riguarda no. Ma capisco che ci sono persone che quando hanno l'influenza si mettono sul letto a frignare e tutti gli devono stare intorno con tutte le cose pronte

Qui torniamo sempre al discorso dell'egocentrismo, se c'è un problema talmente grande che fa dimenticare tutto il resto, è perchè la persona è troppo centrata in se stessa, basterebbe dare un piccolo sguardo fuori dalla finesta per vedere quanta miseria (fisica e mentale) c'è nel mondo e quanto in verità si dovrebbe solamente ringraziare Dio ogni momento!

Bisognerebbe sforzarsi di avere più coscienza globale e meno rigonfiamenti di ego.


Citazione:

Grazie del link



Figurati Te lo consiglio proprio, è un libro eccezionale, a parte alcune interpretazioni personali dell'autore che lasciano il tempo che trovano, ma direi che il 98% è davvero materiale prezioso e raro.


karlem Inviata - 05/01/2007 : 00:45:56
Hai ragione Federico,belle parole.
Grazie e buon anno anche a te
parmanand gri Inviata - 03/01/2007 : 23:51:33
bé pare che certe malattie siano guarite non appena uno si era realmente convinto di essere sano, la vita felice , il sentirsi bene e felice è coerente con ciò, ciò che entra nella mente la mente crea fino alla morte e per antitesi fino alla vita che non ha fine. Non sono eufemismi questi, ma sono realtà , manca un pò di conoscenza questo si,e anche qualche modo semplice per attuarla , che peccato, ma stiamo lavorando per ciò , nello spirito eterno dei grandi maestri , con umiltà ma con coraggio e determinazione , lo spirito non è una storia, una favola o un sogno ma é la realtà.

Forse il nostro amico che ha optato per la morte poteva vivere ancora e anche più felice potendo almeno intuire cosa è la vita, per ciò il suicidio non é mai augurabile. Tuttavia lo pensiamo sempre bene, lo capiamo, lo amiamo sempre e questa è vita per Lui.

Buon anno nuovo che porti tanta vita , tanta felicità e... tanta Luce a tutti


Federico (parmanand gri)
karlem Inviata - 03/01/2007 : 16:33:18
Uccidersi è l'apice dell'egoismo? Questa non la capisco proprio....
Certo una persona che si suicida non ha un buon rapporto col suo mondo,è ovvio,ma pensare che faccia una cosa del genere per fare un dispetto a qualcuno mi pare francamente assurdo.

Citazione:
Originariamente inviato da Franco_An


Beh, è un pò contradditoria questa cosa Perchè non pensi agli altri? Perchè vuoi salvarti, sia per te che per chi ti vuole bene. Se non pensi agli altri, e non tieni a te stesso, ti lasci mordere.



Non ho capito cosa intendi. Io volevo dire che quando sei schiacciato da un problema che investe la tua stessa sopravvivenza diventa quasi impossibile pensare agli altri. Non è così,su scala ridotta,anche quando sei semplicemente malato?

Grazie del link
Franco_An Inviata - 03/01/2007 : 10:36:19
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

Non ne dubito. Però devi riconoscere che parlare di egoismo riguardo a una persona che vuole uccidersi,e dunque negarsi tutto,è abbastanza contraddittorio.



E invece è l'apice dell'egoismo, fino al punto estremo di "rompere il giocattolo pur di non cederlo".

C'è una componente di vendetta nel suicidio, un voler punire qualcuno, la società, o il mondo intero, per il proprio malessere.

Citazione:

Di certo è una persona così presa dai suoi problemi da non vedere nient'altro:ma se ti trovassi chiuso in una stanza con un cobra tu riusciresti a pensare agli altri?



Beh, è un pò contradditoria questa cosa Perchè non pensi agli altri? Perchè vuoi salvarti, sia per te che per chi ti vuole bene. Se non pensi agli altri, e non tieni a te stesso, ti lasci mordere.

Ribaltiamo la situazione, paragoniamo il dolore che si provoca suicidandosi, con un'ustione inferta con un ferro rovente. Chi avrebbe il coraggio di ustionare i propri cari volontariamente?

Citazione:

L'ho letto su "Conversazioni con Yogananda" di J. Donald Walters (Kriyananda), è una raccolta immensa di appunti vari, frasi, insegnamenti, scritti durante gli anni passati insieme alla SRF. La maggior parte sono dei virgolettati, quindi frasi autentiche di Yogananda.

-

Grazie. Edizione Vidyananda?





E' questo qui: http://www.anandaedizioni.it/catalogo/ae24.htm (su questo lavoro c'è anche la "benedizione" del nipote di Yogananda).

karlem Inviata - 02/01/2007 : 17:57:59
Ciao Franco,buon anno anche a te e a tutto il forum!

Citazione:
Originariamente inviato da Franco_An

Tu forse parli del modello americano, dove la competitività è la base del lavoro e tutti guadagnano per quanto lavorano, dai camerieri ai grandi manager... chi non produce non guadagna, senza eccezioni.


No io facevo un discorso storico di ordine generale sul rapporto individuo-società,ma mi pare che su questo tema siamo sostanzialmente d'accordo...

Citazione:

Io per esempio non riuscirei mai a superare il senso di colpa che viene pensando alla sofferenza che causerei agli altri. Mi basta visualizzare il volto di mia madre sconvolto dalla notizia... per farmi saltare sulla sedia pieno di vita e di voglia di combattere!


Lo immagino,ma tieni conto che non tutti hanno una madre che li ama:in certe famiglie si consumano violenze psicologiche,e anche fisiche,non da poco.


Citazione:
vedevo al contempo un'enorme rigonfiamento dell'ego e un'enorme egoismo: nulla e nessuno era importante, il dolore degli altri era trascurabile, solo la propria persona esisteva.



Non ne dubito. Però devi riconoscere che parlare di egoismo riguardo a una persona che vuole uccidersi,e dunque negarsi tutto,è abbastanza contraddittorio. Di certo è una persona così presa dai suoi problemi da non vedere nient'altro:ma se ti trovassi chiuso in una stanza con un cobra tu riusciresti a pensare agli altri?

Citazione:

Non sono la stessa cosa.

Uno è libero anche di uccidere o di uccidersi, ma questo non ha nulla a che vedere con l'amore.



Certo,non ho detto che sono la stessa cosa,ma che la libertà è un'attributo divino come l'amore,e che l'amore stesso non può esistere senza libertà. Che poi uccidere o uccidersi siano una negazione dell'amore è evidente.

Citazione:

L'ho letto su "Conversazioni con Yogananda" di J. Donald Walters (Kriyananda), è una raccolta immensa di appunti vari, frasi, insegnamenti, scritti durante gli anni passati insieme alla SRF. La maggior parte sono dei virgolettati, quindi frasi autentiche di Yogananda.


Grazie. Edizione Vidyananda?

Franco_An Inviata - 02/01/2007 : 14:53:37
Ciao Karlem, scusa il ritardo con cui ti rispondo ma non ho avuto modo di farlo prima...

Citazione:

E' quello che penso anch'io. Ma è un dato storico che è stata la società moderna europea a far emergere la forma e il valore dell'individualità e a creare le condizioni sociali di una sua illimitata possibilità di espressione. Lo ha fatto in un modo contraddittorio che come ho detto spero possa essere superato dall'ulteriore sviluppo storico,ma indubbiamente lo ha fatto.
Se siamo qui a parlare via computer di diritti individuali è per effetto della trasformazione culturale e materiale prodottasi negli ultimi 5-6 secoli nella nostra società.



Nessuno lo mette in dubbio, ma ci può essere progresso anche senza materialismo, senza impostare la società in maniera disumana e fredda. Guarda per esempio l'India, che è leader mondiale nel campo dell'informatica, TUTTE le più grandi multinazionali al mondo si affidano a software house indiane, ma loro di certo non hanno dimenticato il lato spirituale della vita. Invece qui in occidente è l'opposto, specialmente in italia, senso spirituale nella media tendente a zero e sottosviluppo tecnologico, clientelismo, raccomandazioni, ricerca spasmodica del "posto statale"... Non vedo tutta questa emancipazione.

Tu forse parli del modello americano, dove la competitività è la base del lavoro e tutti guadagnano per quanto lavorano, dai camerieri ai grandi manager... chi non produce non guadagna, senza eccezioni.

Citazione:

Non ho conosciuto persone che volevano uccidersi,ma posso dirti che,parecchi anni fa,io avevo deciso di farlo e ci sono arrivato davvero molto vicino.



Mi dispiace molto di questo...

Citazione:
A fermarmi non è stata la paura delle conseguenze (perchè uno che arriva a quel punto è del tutto indifferente alla possibilità di peggiorare ulteriormente la propria situazione,e non riesce nemmeno a concepirla),e nemmeno il rimorso per il dolore che avrei provocato ad altre persone (perchè chi vive una sofferenza insopportabile non può che vedere come una piccola cosa questo dolore). A fermarmi è stato soltanto l'amore,il mio amore per la vita,per gli altri,per il mondo. Così ho preso proprio la decisione che sia tu che bazzo avete espresso. Ho pensato:va bene,visto che tutto è perduto e non ho più niente da chiedere regalerò la mia vita agli altri,e ho deciso di andare in Africa come volontario. Poi per un'insieme di motivi nemmeno questo proposito si è realizzato,ma questa decisione mi ha permesso di uscire dall'abisso in cui mi trovavo in quel momento,e di ritrovare con il tempo una nuova e più profonda prospettiva esistenziale.



Sono contento, hai avuto una reazione molto apprezzabile e saggia. Molte persone in quello stato sono talmente chiuse nel loro guscio che non riescono proprio a non pensare esclusivamente a se stessi.

Io per esempio non riuscirei mai a superare il senso di colpa che viene pensando alla sofferenza che causerei agli altri. Mi basta visualizzare il volto di mia madre sconvolto dalla notizia... per farmi saltare sulla sedia pieno di vita e di voglia di combattere!


Citazione:
Questa esperienza mi ha insegnato guardare con grande rispetto e comprensione chi,per qualsiasi motivo,si viene a trovare in una situazione di questo tipo.


Ci credo bene. Io non ci sono passato direttamente ma ho avuto a che fare con qualcuno molto vicino che ha avuto tendenze suicide per diversi anni. Pur tentando di immedesimarmi e usando tutto il potere comprensivo di cui ero capace, vedevo al contempo un'enorme rigonfiamento dell'ego e un'enorme egoismo: nulla e nessuno era importante, il dolore degli altri era trascurabile, solo la propria persona esisteva.

Citazione:

Sì certo,ma Dio è anche Libertà,e questa è inscindibile dall'amore.



Non sono la stessa cosa.

Uno è libero anche di uccidere o di uccidersi, ma questo non ha nulla a che vedere con l'amore.


Citazione:

Nel terzo volume di Walsch Dio dice: "Sarò sempre con te,fino alla fine dei tempi. Ma non ti imporrò mai la Mia volontà. Mai. Desidero per te il bene maggiore,ma più di ogni altra cosa desidero che tu segua la tua volontà. Questo è l'amore più grande.
Se Io voglio per te ciò che anche tu vuoi,solo allora posso dire di amarti davvero. Se invece voglio per te ciò che Io desidero,allora amo Me stesso attraverso di te.
In questo modo anche tu puoi capire se gli altri ti amano,e se tu ami loro. Perché l'amore non sceglie nulla per se stesso,ma cerca soltanto di rendere possibili le scelte della persona amata".



Qui si generalizza di nuovo, ogni persona ha il suo libero arbitrio, può fare quel che vuole, ma può fare cose positive e cose negative, costruttive e distruttive. Dio, come Ente eterno, non smette di amarti (dicendola con parole semplici), ma tu puoi decidere di andare lontano da lui, di identificarti sempre di più in maya.

Citazione:
Yogananda disse che le persone che si suicidano (in un contesto di insoddisfazione della vita) commettono un'atto più grave dell'omicidio, perchè non è solamente il togliere la vita a qualcuno, ma è il negare la vita stessa, e in quanto tale negare Dio. L'anima dovrà tornare sulla terra schiava di un forte egoismo e gravata del grande peso karmico di aver commesso il suicidio.

-

Non conosco questo passo:puoi darmi il riferimento bibliografico?




L'ho letto su "Conversazioni con Yogananda" di J. Donald Walters (Kriyananda), è una raccolta immensa di appunti vari, frasi, insegnamenti, scritti durante gli anni passati insieme alla SRF. La maggior parte sono dei virgolettati, quindi frasi autentiche di Yogananda.


Citazione:
-La vostra esperienza in ciò che definite l'aldilà è un riflesso del vostro stato di coscienza al momento della morte. Tuttavia siete sempre dotati di libero arbitrio,e potete cambiare la vostra esperienza in qualunque momento.



Di questo mi sembra che ne abbiamo parlato un'altra volta. Non credo che sia così semplice la cosa.

Citazione:

No,Welby ha detto solo di voler essere cremato,senza esprimere preferenze riguardo al funerale,mentre la moglie,che è cattolica praticante,aveva chiesto quello religioso che il Vicariato ha negato.



Boh? Forse ho capito male io, mi ricordo chiaramente che fra le volontà lasciate da Welby c'era anche quella di non avere un funerale religioso... comunque...

Citazione:

Buon Natale



Grazie, anche a te, con ritardo! E tanti auguri per il nuovo anno che sia pieno di gioia e soddisfazioni!
karlem Inviata - 24/12/2006 : 16:58:37
Citazione:
Originariamente inviato da Franco_An


Ma devi sempre tener conto che puoi tirarti fuori dal sistema, se non ti piace creati un tuo sistema, una nicchia di esistenza felice come piace a te, nessuno ti lega ad una scrivania a sfornare pratiche. Puoi anche avere il libero arbitrio di cambiare la tua vita in meglio, al posto di puntarti una pistola, no?


Sì certo,ma puoi anche trovarti preso in un'ingranaggio da cui non riesci a districarti...

Citazione:
solo in un ambiente di relazioni umane calde e sincere l'individuo si esprime e fiorisce al meglio delle sue capacità.


E' quello che penso anch'io. Ma è un dato storico che è stata la società moderna europea a far emergere la forma e il valore dell'individualità e a creare le condizioni sociali di una sua illimitata possibilità di espressione. Lo ha fatto in un modo contraddittorio che come ho detto spero possa essere superato dall'ulteriore sviluppo storico,ma indubbiamente lo ha fatto.
Se siamo qui a parlare via computer di diritti individuali è per effetto della trasformazione culturale e materiale prodottasi negli ultimi 5-6 secoli nella nostra società.



I motivi e le personalità di coloro che vogliono suicidarsi possono essere molto diversi fra loro -come hai detto anche tu è difficile generalizzare-,e altrettanto diversi possono quindi essere i modi per cercare di aiutarli. Quando parlo di com-patire il loro dramma esistenziale non intendo certo questo nel senso di accondiscendere indiscriminatamente al loro modo di porsi e percepire le cose.
Jung ha scritto da qualche parte che non si può cambiare niente che non si sia prima accettato:è a questo atteggiamento che mi riferisco.
Non ho conosciuto persone che volevano uccidersi,ma posso dirti che,parecchi anni fa,io avevo deciso di farlo e ci sono arrivato davvero molto vicino. A fermarmi non è stata la paura delle conseguenze (perchè uno che arriva a quel punto è del tutto indifferente alla possibilità di peggiorare ulteriormente la propria situazione,e non riesce nemmeno a concepirla),e nemmeno il rimorso per il dolore che avrei provocato ad altre persone (perchè chi vive una sofferenza insopportabile non può che vedere come una piccola cosa questo dolore). A fermarmi è stato soltanto l'amore,il mio amore per la vita,per gli altri,per il mondo. Così ho preso proprio la decisione che sia tu che bazzo avete espresso. Ho pensato:va bene,visto che tutto è perduto e non ho più niente da chiedere regalerò la mia vita agli altri,e ho deciso di andare in Africa come volontario. Poi per un'insieme di motivi nemmeno questo proposito si è realizzato,ma questa decisione mi ha permesso di uscire dall'abisso in cui mi trovavo in quel momento,e di ritrovare con il tempo una nuova e più profonda prospettiva esistenziale.
Questa esperienza mi ha insegnato guardare con grande rispetto e comprensione chi,per qualsiasi motivo,si viene a trovare in una situazione di questo tipo.


Citazione:

Dio è Vita, è Amore, è Volontà, e volere la fine della vita significa il negare tutto questo alla base, rifiutarlo.


Sì certo,ma Dio è anche Libertà,e questa è inscindibile dall'amore.
Nel terzo volume di Walsch Dio dice: "Sarò sempre con te,fino alla fine dei tempi. Ma non ti imporrò mai la Mia volontà. Mai. Desidero per te il bene maggiore,ma più di ogni altra cosa desidero che tu segua la tua volontà. Questo è l'amore più grande.
Se Io voglio per te ciò che anche tu vuoi,solo allora posso dire di amarti davvero. Se invece voglio per te ciò che Io desidero,allora amo Me stesso attraverso di te.
In questo modo anche tu puoi capire se gli altri ti amano,e se tu ami loro. Perché l'amore non sceglie nulla per se stesso,ma cerca soltanto di rendere possibili le scelte della persona amata".

Citazione:

Yogananda disse che le persone che si suicidano (in un contesto di insoddisfazione della vita) commettono un'atto più grave dell'omicidio, perchè non è solamente il togliere la vita a qualcuno, ma è il negare la vita stessa, e in quanto tale negare Dio. L'anima dovrà tornare sulla terra schiava di un forte egoismo e gravata del grande peso karmico di aver commesso il suicidio.


Non conosco questo passo:puoi darmi il riferimento bibliografico?

Sempre in quel libro Walsch chiede: "C'è una teoria che ho sentito spesso,secondo cui chi cerca di sfuggire alle condizioni della propria vita con il suicidio,scopre di trovarsi davanti a quelle stesse condizioni nell'aldilà,e quindi non è sfuggito a nulla. Cosa puoi dirmi la riguardo?

-La vostra esperienza in ciò che definite l'aldilà è un riflesso del vostro stato di coscienza al momento della morte. Tuttavia siete sempre dotati di libero arbitrio,e potete cambiare la vostra esperienza in qualunque momento.

-Quindi le nostre persone care che si sono suicidate stanno bene?

-Certo. Stanno molto bene."

In Rivelazioni di un'angelo Ariel dice:"La conseguenza karmica del suicidio...è indescrivibilmente complessa....Non esiste un modo lineare e pre-ordinato di prevedere quale sarà,perchè il processo di proiezione karmica di ogni atto compiuto nella vita terrena sulla vita successiva varia da anima ad anima. Ogni viaggio dell'anima è assolutamente unico..."

Comunque sia,ho già detto e ripetuto che sono perfettamente daccordo con te e bazzo nel considerare il suicidio un gesto moralmente e spiritualmente negativo.

Citazione:

Nemmeno io amo la chiesa, e tutti quei politici bigotti che hanno chiesto l'arresto del dottore che ha fermato la macchina, ecc. Ma comunque mi pare di aver capito che Welby ha lasciato fra le sue ultime volontà il desiderio di avere un funerale laico.



No,Welby ha detto solo di voler essere cremato,senza esprimere preferenze riguardo al funerale,mentre la moglie,che è cattolica praticante,aveva chiesto quello religioso che il Vicariato ha negato.

Buon Natale
Franco_An Inviata - 24/12/2006 : 11:45:26
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

Vuoi dire che i "veri" problemi della vita sono quelli legati alla sopravvivenza materiale,e tutti gli altri sono "falsi"?



Assolutamente no. Ma se si insegna alle persone, fin dall'asilo e dalle elementari, a prevalere sull'altro (anche attraverso i voti migliori), ad essere competitivo, ecc, si cresce con un sistema di valori distorti (ricchezza, fama, successo) imposti dal marketing delle multinazionali, e anche dalle politiche dei governi (più guadagni, più spendi, più sei soddisfatto, e più stiamo tutti bene), ci credo poi che l'individuo ad un certo punto scoppia.

Ma devi sempre tener conto che puoi tirarti fuori dal sistema, se non ti piace creati un tuo sistema, una nicchia di esistenza felice come piace a te, nessuno ti lega ad una scrivania a sfornare pratiche. Puoi anche avere il libero arbitrio di cambiare la tua vita in meglio, al posto di puntarti una pistola, no?

Citazione:

Parlando in termini generali,nelle società più 'arretrate' l'individuo vive immerso in un tessuto di relazioni comunitarie che da un lato gli forniscono gli strumenti materiali e culturali per affrontare la vita con delle sicurezze di fondo,ma dall'altro mantengono la sua individualità,la sua unicità,in uno stato larvale.



Invece penso che sia proprio l'opposto, solo in un ambiente di relazioni umane calde e sincere l'individuo si esprime e fiorisce al meglio delle sue capacità.

Dove vuoi che si esprima? In un "cubicle" di un ufficio ad aria condizionata a Manhattan? Dopo aver passato 30 anni della sua vita ad imparare come essere una persona di successo, produttiva e competitiva nel mercato?

Citazione:

Le considerazioni che ho espresso sul suicidio si muovono in quest'orizzonte:da un lato riconoscere al singolo individuo il pieno diritto di disporre della sua vita; dall'altro fare in modo che,anche in una problematica così estrema,egli possa trovarsi in una società che invece di "giudicare e condannare" il suo proposito,sia capace di farsene carico,



Forse non hai mai avuto a che fare con casi di persone con tendenze suicide, e spero che non ti capiti mai nella vita, io invece (purtroppo) ho dovuto anche passare attraverso questa esperienza.

La psicologia di una persona che si vuole suicidare è estremamente complessa (senza ovviamente fare di tutta l'erba un fascio), è connotata da un enorme egocentrismo ed egoismo, lo vedi proprio chiaramente, spesso non gliene importa nulla di nessuno se non di se stessa, e quando fa qualcosa di altruistico è sempre per un qualche ritorno psicologico, tipo di considerarsi una "brava persona". Spesso si lamenta di un sacco di cose, dice di meritare questo e quello, ma non fa niente per raggiungere i suoi obiettivi (nonostante che ha magari 10 persone che la seguono, la aiutano e la ascoltano con amore tutti i giorni), dice che solo una certa cosa può renderla felice, poi un giorno qualcuno le da quella cosa ma questo non cambia il suo atteggiamento distruttivo, vuole un certo tipo di lavoro, poi riesci a farle avere il lavoro che vuole e dopo un mese lo abbandona e piange 3 giorni perchè non meritava che il capo la sgridasse perchè ha dimenticato di preparare una cosa importantantissima, non fa mai autocritica, è solo tutto il mondo che è ingiusto con lei, ecc ecc ecc...


Citazione:

di com-patire con lui il suo dramma esistenziale,al limite -e sottolineo al limite- anche fino al suo esito estremo.
Ciò che voi trovate aberrante e inammissibile,a me sembra molto più simile all'atteggiamento di un Dio infinitamente amorevole che non abbandona mai i Suoi figli,e gli resta vicino anche nel momento in cui loro si allontanano da Lui nel modo più estremo e drammatico.
Naturalmente questo che faccio è un discorso di principio:



Scusa ma io continuo a dissentire anche nel caso di un discorso di principio.

Ma non senti che c'è qualcosa di veramente contro natura in questo che dici?

Dio è Vita, è Amore, è Volontà, e volere la fine della vita significa il negare tutto questo alla base, rifiutarlo.

Yogananda disse che le persone che si suicidano (in un contesto di insoddisfazione della vita) commettono un'atto più grave dell'omicidio, perchè non è solamente il togliere la vita a qualcuno, ma è il negare la vita stessa, e in quanto tale negare Dio. L'anima dovrà tornare sulla terra schiava di un forte egoismo e gravata del grande peso karmico di aver commesso il suicidio. E da questo non c'è scampo o giustificazione.


Citazione:

P.S. La decisione della Chiesa di negare a Welby i funerali religiosi -che peraltro credo lo avrebbe lasciato indifferente- ha suscitato in me un grande disprezzo.
Dato che -per quanto ne so- questo non viene fatto nemmeno per i suicidi,è evidente che si tratta di una decisione tutta politica. Penso che dovrebbero vergognarsi.



Nemmeno io amo la chiesa, e tutti quei politici bigotti che hanno chiesto l'arresto del dottore che ha fermato la macchina, ecc. Ma comunque mi pare di aver capito che Welby ha lasciato fra le sue ultime volontà il desiderio di avere un funerale laico.
Franco_An Inviata - 24/12/2006 : 11:03:29
Citazione:
Originariamente inviato da Fausto Intilla
Per poter creare una legge costituzionale, che permetta o meno l'interruzione di determinate terapie fondamentali per il mantenimento in vita del soggetto in questione



Ma questo già esiste.

Ogni persona può rifiutare una cura o una terapia. Nessun medico o persona può obbligare un individuo a sottoporsi a dei trattamenti che questo non vuole o non condivide.

Guarda per esempio quelli che non fanno le trasfusioni o i trapianti per motivi religiosi.

Ogni giorno in Italia muoiono persone che hanno rifiutato di fare la chemio, di sottoporsi ad operazioni invalidanti (vedi il mio post sopra), ecc.

Qui si continua a confondere l'eutanasia con la sospensione dell'accanimento terapeutico.

Quel che si intende comunemente per eutanasia è il "suicidio assistito", se una persona soffre o è malata, arriva uno che gli fa l'anestesia generale, poi l'iniezione di sostanze tossiche e questo muore.

L'accanimento terapeutico è il tenere in vita artificialmente e meccanicamente una persona oltre il punto di morte naturale.

Nel caso di Welby lui sarebbe morto già da molti anni se non fosse stato per le macchine, lui ha solamente deciso di rifiutare la sua terapia inutile, anche perchè sarebbe morto entro qualche mese o anno per lento soffocamento.

karlem Inviata - 24/12/2006 : 01:43:05
Caro Fausto,ti faccio presente che l'art.32 della Costituzione italiana dice:"Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."
Fausto Intilla Inviata - 23/12/2006 : 18:07:25
La soluzione del problema,paradossalmente,sta proprio nella sua indecidibilità.
Il problema dell'eutanasia sta esattamente in questo:

Per poter creare una legge costituzionale, che permetta o meno l'interruzione di determinate terapie fondamentali per il mantenimento in vita del soggetto in questione,in base ai parametri di "volontà-sofferenza" di quest'ultimo, occorre fondamentalmente stabilire alcune cose:

1) Il soggetto che intende,per mezzo di terzi, interrompere il trattamento terapeutico,nel momento in cui ha dichiarato questa sua chiara intenzione, era nel pieno delle sue facoltà di intendere e di volere?

2) Vi sono state delle persone che, potenzialmente, stando costantemente vicino al soggetto-paziente in questione, avrebbero potuto influenzare questa sua scelta?

2.a) L'hanno fatto realmente?

3) Qual'era il livello di sofferenza (fisico-psichico) in cui il soggetto si trovava al momento di questa sua decisione?

3.a) Tale livello, sarebbe potuto diminuire,con una terapia psico-analitica ? (non dimentichiamoci che la psiche influenza il corpo, e viceversa).

Risolvendo:

1) Oggettivamente decidibile

2) Oggettivamente decidibile

2.a) Oggettivamente indecidibile

3) Decidibile solo in base ai parametri soggettivi di pochi osservatori in stretto contatto con il soggetto-paziente;da un punto di vista oggettivo quindi: indecidibile.

3.a) Decidibile solo in base ai parametri soggettivi di pochi osservatori in stretto contatto con il soggetto-paziente;da un punto di vista oggettivo quindi: indecidibile.

Come possiamo notare quindi, da questa "analisi logica" del "problema", a prevalere sono le questioni oggettivamente indecidibili [punti: 2.a) ; 3) ; 3.a) ], su quelle invece oggettivamente decidibili [ punti: 1) ; 2) ]. Non si dispone quindi di una sufficiente quantità di informazione inerente alla decidibilità del problema.

Conclusione:
La terapia di mantenimento in vita di un "malato terminale",qualora questa possa essere eseguita senza alcun motivo di impedimento fisico (causato da fattori di qualsiasi tipo),non dovrebbe mai venire interrotta.

Andando ad abbracciare anche tutti quegli elementi che generalmente vengono trascurati in tale questione(quelli che potrebbero,qualora venissero mutati da un punto di vista legislativo,cambiare l'approccio medico-terapeutico a dipendenza delle caratteristiche di ogni singolo caso clinico che venga preso in considerazione),mi rendo conto comunque delle implicazioni in ambito sociale che tali mutamenti legislativi comporterebbero,qualora un giorno venissero presi in esame onde deciderne un'effettiva applicabilità o meno (tali emendamenti andrebbero sicuramente contro il Giuramento di Ippocrate);ciò comunque non esclude a priori (considerando il continuo evolversi di determinati meccanismi e "schemi" sociali)che in futuro,forse non tra qualche decennio ma molto più avanti ancora,il tutto venga risolto molto semplicemente grazie ad una "Unanimità sociale" nel considerare ed interpretare una delle questioni più oscure,misteriose e "temibili" presente nella storia dell'Umanita,sin dalla Notte dei Tempi: La Morte.
Credo che il problema dell'eutanasia, verrà sicuramente risolto in futuro grazie ad un cambiamento di paradigma , unanimamente accolto (e questa è l'unica accezione nella quale va considerato ciò che avevo precedentemente definito come: Unanimità sociale), in relazione a tutto ciò in cui l'uomo si adopera oggigiorno, per contrastare con tutti i mezzi possibili di cui dispone, qualsiasi "percorso umano" che porti ad una morte "prematura" e quindi innaturale ; e forse sarà proprio su quest'ultimo termine, sulla confutabilità di ciò che oggi distinguiamo in naturale e innaturale, che si giocherà la "partita finale" da cui nascerà una nuova visione sociale della realtà, in grado di modificare-aggiornare le attuali leggi costituzionali in materia di Eutanasia (un termine che in futuro, assumerà sicuramente altre connotazioni che oggi la nostra società,difficilmente può accettare).

Fausto Intilla
(Inventore-divulgatore scientifico)
www.oloscience.com
karlem Inviata - 22/12/2006 : 20:24:53
Vuoi dire che i "veri" problemi della vita sono quelli legati alla sopravvivenza materiale,e tutti gli altri sono "falsi"?
Riflettici un'attimo:non credo che tu pensi questo.

Io credo che se il suicidio è principalmente un problema delle società 'ricche',ciò non dipende dalla loro ricchezza materiale di per sé,ma dal fatto che questo arricchimento è andato di pari passo con una trasformazione delle relazioni sociali che le ha rese sempre più atomizzate e competitive,mentre in sostanza non è stato accompagnato da una corrispondente evoluzione morale e spirituale.
Dal mio punto di vista non è certo auspicabile tornare alla povertà materiale -che non considero di per sé un valore-,ma integrare la ricchezza materiale con quella spirituale.
Parlando in termini generali,nelle società più 'arretrate' l'individuo vive immerso in un tessuto di relazioni comunitarie che da un lato gli forniscono gli strumenti materiali e culturali per affrontare la vita con delle sicurezze di fondo,ma dall'altro mantengono la sua individualità,la sua unicità,in uno stato larvale.
Nelle società più 'avanzate' invece la 'liberazione' dell'individuo dai legami comunitari,se da un lato gli ha aperto possibilità di sviluppo e realizzazione personale in precedenza assenti,dall'altro lo ha posto sempre più in una condizione di isolamento esistenziale,solo di fronte a un mondo sempre più grande,unificato,organizzato,e spesso indifferente o addirittura ostile. E' soprattutto da questo che derivano a mio avviso i problemi legati al suicidio.
In una prospettiva storica,io credo sarebbe auspicabile che noi riuscissimo a mantenere il valore assoluto della personalità individuale introdotto nella nostra cultura dal Cristianesimo,e al tempo stesso ricreare in una nuova e superiore dimensione (come comunità -che proprio perchè non esclude più,ma integra e realizza in sé l'unicità degli individui che la compongono- non è più particolare ma universale) la forma comunitaria delle relazioni sociali distrutta dallo sviluppo storico.
Le considerazioni che ho espresso sul suicidio si muovono in quest'orizzonte:da un lato riconoscere al singolo individuo il pieno diritto di disporre della sua vita; dall'altro fare in modo che,anche in una problematica così estrema,egli possa trovarsi in una società che invece di "giudicare e condannare" il suo proposito,sia capace di farsene carico,di com-patire con lui il suo dramma esistenziale,al limite -e sottolineo al limite- anche fino al suo esito estremo.
Ciò che voi trovate aberrante e inammissibile,a me sembra molto più simile all'atteggiamento di un Dio infinitamente amorevole che non abbandona mai i Suoi figli,e gli resta vicino anche nel momento in cui loro si allontanano da Lui nel modo più estremo e drammatico.
Naturalmente questo che faccio è un discorso di principio:mi rendo conto benissimo che l'applicazione pratica di una cosa del genere sarebbe estremamente problematica,e si esporrebbe al rischio di mille abusi.

P.S. La decisione della Chiesa di negare a Welby i funerali religiosi -che peraltro credo lo avrebbe lasciato indifferente- ha suscitato in me un grande disprezzo.
Dato che -per quanto ne so- questo non viene fatto nemmeno per i suicidi,è evidente che si tratta di una decisione tutta politica. Penso che dovrebbero vergognarsi.
bazzo Inviata - 22/12/2006 : 13:38:14
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

No,mi dispiace ma non sono d'accordo.
Io credo che Dio ci ami incondizionatamente,e rispetti le nostre scelte qualsiasi esse siano,anche le più sbagliate e distruttive.
Se non fosse così non ci avrebbe dato la libertà di compierle.



Non ho detto che Dio non ci amerebbe più, dico solo che non è certo un buon modo per essergli grato. Dice bene Franco che i suicidi sono il male delle società ricche, dove i "veri" problemi non ci sono e vengono creati. Se proprio non sai che fartene della tua vita e tutto ti sembra vada male allora cambiala del tutto e regalala agli altri, magari a coloro che di problemi realmente seri ne hanno. Conosco una persona che è stata depressa sin da ragazzina, paturnie mentali di ogni genere e la famiglia che faceva di tutto per lei. Ora da poco la madre le è venuta a mancare, il padre è anziano e guarda un po', ha dovuto cominciare a darsi da fare realmente per sopravvivere ed ora è proprio un'altra persona! La società dovrebbe aiutare in tutti i modi chi ha propositi di suicidio, ma da qui a dire che se poi l'individuo non cambiasse idea allora non ci sarebbe nulla di male se la società lo assistesse nel suo proposito questo è assolutamente inammissibile.
karlem Inviata - 22/12/2006 : 12:20:34
Franco non ho mai detto nè pensato che il suicidio sia una scelta giusta o valida,nè che qualsiasi cosa che si può fare va comunque bene. Il mio discorso non si muove sul piano della valutazione etica e spirituale del comportamento in questione -che naturalmente è negativa anche per me- ma sul piano del diritto individuale di scegliere cosa fare della propria vita.
Anche tu separi arbitrariamente le due parti del mio discorso ed estremizzi la seconda fino a portarla al ridicolo,esprimendo lo stesso attegiamento fobico e da struzzo nei confronti di questo problema che è dominante nella nostra cultura,e che deriva da una lunga tradizione il cui fondamento sta nel concetto per cui l'individuo è una funzione della società,e quindi è questa,e non l'individuo stesso,a poter disporre della sua vita.
Io penso che una società capace di guardare al problema con un'attegiamento meno pregiudiziale e moralistico sarebbe più capace di non lasciare le persone che pensano di uccidersi sole con la propria disperazione,e quindi di fare qualcosa per evitare una scelta così drammatica.
karlem Inviata - 22/12/2006 : 11:52:03
Hai ragione Franco,ma Welby era un uomo di grande personalità ed è stato lui stesso a voler 'strumentalizzare' il suo caso per creare un dibattito pubblico su questi temi,nella speranza di squotere la classe politica e portare a un aggiornamento legislativo.

Bella l'immagine di Angela...
Franco_An Inviata - 22/12/2006 : 10:13:12
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

Piergiorgio Welby ha terminato la sua vita corporea.
Da parte mia,un saluto affettuoso e pieno di ammirazione per il coraggio,la lucidità e la generosità con cui ha affrontato la sua terribile situazione.
Spero solo che adesso nessuno finisca in galera...



Ho sentito tanta ipocrisia e anche un pò di strumentalizzazione politica dietro a questo fatto.

Infatti ogni giorno negli ospedali la gente decide in totale libertà di essere curata o meno, e tanti decidono di non sottoporsi a terapie molto dolorose, perchè non vedono alcun beneficio.

Ho sentito stamattina di una donna che per non farsi amputare una gamba è morta a causa di una grave infezione, perchè lei ha potuto rifiutare la "cura" e Welby non poteva farlo? Solamente perchè non aveva la possibilitò di farlo da solo in quanto immobilizzato? Perchè aveva bisogno di uno che "staccava la spina"?

Lui ha solamente rifiutato di avere una terapia, che è un diritto dell'uomo, perchè non avrebbe comunque portato a nulla.

Ieri sera Piero Angela in tv ha detto: "Sarebbe come se una persona si trovasse schiacciata sotto ad una trave che gli è crollata addosso, e noi ci rifiutassimo di aiutarla a venirne fuori".
parmanand gri Inviata - 22/12/2006 : 01:56:07
no il dottore rischia 15 anni perchè c'é chi la pensa in un modo e che nell'altro e tutti hanno ragione. Senza una verità, senza una meta certa tutti hanno ragione,...... ma perchè gli spiritualisti dormono e si pongono al livello delle persone comuni?


Federico (parmanand gri)
Franco_An Inviata - 21/12/2006 : 23:20:01
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

In fin dei conti,guardando la realtà del nostro mondo e la condizione di vita di tante persone,non ci si può sorprendere se alcuni di noi decidono di andarsene prima del tempo.
Io credo che di fronte a una persona che vuole suicidarsi il nostro compito come società sarebbe innanzitutto quello di ascoltarlo,cercare di comprenderlo e fornigli per quanto possibile tutto il supporto di cui ha bisogno per cercare di risolvere i suoi problemi e ritrovare la voglia di vivere.



Molte volte (a parte dei casi veramente particolari e rari) il suicidio è la forma più estremizzata di egocentrismo ed egoismo che possa esistere.

Persone che hanno moglie, marito, figli, genitori, che semplicemente decidono di uccidersi, fregandosene altamente del dolore di tutti quelli che le amano.

Sai che ci sono enormemente più casi di suicidio nei paesi ricchi che in quelli dove si fa la fame e si muore di stenti? Che segno è questo secondo te?

Citazione:

Una volta fatto questo -e solo dopo averlo fatto fino in fondo- se la persona continua a volersi uccidere io non ci troverei niente di scandaloso che la società gli fornisca l'assistenza per realizzare il suo proposito nel modo meno traumatico e doloroso. Anche perchè in fin dei conti un comportamento diverso non avrebbe alcuna utilità:se uno vuole proprio uccidersi lo fa comunque.



No, non sono assolutamente daccordo, che società è quella dove un bel giorno compare un "ambulatorio suicidi" all'ospedale di zona!? Magari sul retro dell'obitorio! Ma stiamo scherzando? Questa è un'aberrazione inconcepibile.

Mi viene in mente quel film di fantascienza dove, nella strada, fra una cabina del telefono e l'altra, c'è la "cabina del suicidio", dove la gente entra, mettere una moneta e viene disintegrata! E' assurdo come concetto, contrario a qualsiasi etica e logica.

Citazione:

E io penso che per quanto drammatica,terribile e triste sia questa scelta,noi abbiamo il diritto di farla,anche davanti a Dio:perchè Lui ci ha donato la vita,ma ci ha donato anche il libero arbitrio con cui decidere cosa farne.



Non sta in piedi questa teoria, e mi sorprende molto sentirla proprio da te.

Ma perchè una persona, senza un motivo davvero valido dovrebbe uccidersi? Non vuoi più vivere la tua vita? Donala agli altri, spendi il resto della tua vita a far felice il prossimo, finchè non ti sarai consumato le mani e i piedi, allora forse avrai dato un senso alla tua esistenza.

Invece no, non te ne frega niente degli altri, di chi ti ama, di chi soffre per la tua morte...

Anche perchè, esotericamente parlando, il suicidio è come gettare la spugna per non affrontare l'avversario, è come mettere la testa nella sabbia per non vedere il treno che ti sta per travolgere. Ho letto diverse volte che le persone suicide spesso tornano immediatamente nel mondo per rivivere le stesse esperienze che le hanno portate al suicidio.

E comunque il fatto che siamo dotati di libero arbitrio non significa che tutto quel che possiamo fare va comunque bene.

Esiste, oltre al libero arbitrio, anche il discernimento, la saggezza e l'amore per se stessi e per gli altri, e il senso dell'accontentarsi, ovvero dell'essere contenti e gioiosi anche vivendo con semplicità.

Chi pensa che in quanto una cosa qualsiasi si può fare, allora va sempre bene, perchè sennò Dio non l'avrebbe permesso, tradisce una grande immaturità e pressappochismo spirituale.

Citazione:

Senza contare che porre fine a una singlola vita non è certo la fine della vita tout-court.



Certamente, allora giustifichiamo tutto... facciamo pure la cabina a gettoni del suicidio...
Franco_An Inviata - 21/12/2006 : 23:04:47
Citazione:
Originariamente inviato da bazzo

L'eutanasia è davvero un argomento da prendere con la dovuta cautela!



Secondo me bisogna separare i due concetti: l'eutanasia e la sospensione dell'accanimento terapeutico, non sono la stessa cosa.

Facciamo un esempio: se una persona è colpita dal cancro, può fare un'operazione e la chemioterapia, poi magari la malattia non guarisce e il dottore propone un nuovo ciclo di operazioni e chemio, la persona può anche rifiutarsi di essere curata (anche dall'inizio) perchè forse gli svantaggi sono più che i vantaggi.

Personalmente non vedo la differenza fra il rifiutare di fare la chemio, e il rifiutare di avere una pompa che ti soffia e aspira l'aria dai polmoni.

Non è un suicidio assistito! E' semplicemente la sospensione e il rifiuto consapevole delle terapie, cosa che porta alla morte, ma in un caso dopo qualche tempo, in un altro caso immediatamente.

karlem Inviata - 21/12/2006 : 22:38:14
No,mi dispiace ma non sono d'accordo.
Io credo che Dio ci ami incondizionatamente,e rispetti le nostre scelte qualsiasi esse siano,anche le più sbagliate e distruttive.
Se non fosse così non ci avrebbe dato la libertà di compierle.
bazzo Inviata - 21/12/2006 : 19:46:33
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

Perchè ho detto una cosa grossa?
Forse non hai considerato bene la parte precedente del mio discorso...

Naturalmente il libero arbitrio ci permette di fare anche cose orrende,ma non è questo il punto.
Il punto è se una persona abbia o meno il diritto di decidere della propria vita,e secondo me ce l'ha.



non so... certo ognuno di noi ha il diritto che nessuno intervenga sulle sue decisioni intime riguardanti la propria vita, ma tieni a mente che tale diritto non lo abbiamo appieno perchè siamo responsabili nei confronti di Dio che ci ha donato un corpo di cui dovremmo avere rispetto. Per questo non credo che ognuno di noi abbia del tutto il diritto di fare le proprie scelte: lo abbiamo nei confronti degli altri (in parte) ma non nei confronti di Dio.
karlem Inviata - 21/12/2006 : 17:50:54
Perchè ho detto una cosa grossa?
Forse non hai considerato bene la parte precedente del mio discorso...

Naturalmente il libero arbitrio ci permette di fare anche cose orrende,ma non è questo il punto.
Il punto è se una persona abbia o meno il diritto di decidere della propria vita,e secondo me ce l'ha.
bazzo Inviata - 21/12/2006 : 17:33:56
Citazione:
Originariamente inviato da karlem

Una volta fatto questo -e solo dopo averlo fatto fino in fondo- se la persona continua a volersi uccidere io non ci troverei niente di scandaloso che la società gli fornisca l'assistenza per realizzare il suo proposito nel modo meno traumatico e doloroso. Anche perchè in fin dei conti un comportamento diverso non avrebbe alcuna utilità:se uno vuole proprio uccidersi lo fa comunque.


Assistenza per realizzare il proposito di suicidio!?
Non tieni affatto conto delle conseguenze che porterebbe un atteggiamento del genere da parte della società nella società stessa e in quegli individui che vedendo appoggiato il loro proposito malsano si sentirebbero più spinti a fare una cosa che forse non avrebbero trovato il coraggio di fare da soli? Ci sono poi altre mille implicazioni da discutere... hai detto una cosa davvero grossa a mio parere!

Citazione:

E io penso che per quanto drammatica,terribile e triste sia questa scelta,noi abbiamo il diritto di farla,anche davanti a Dio:perchè Lui ci ha donato la vita,ma ci ha donato anche il libero arbitrio con cui decidere cosa farne.



Certo. Col libero arbitrio infatti si fanno anche guerre, si fa soffrire gli altri e se stessi... il libero arbitrio va ben utilizzato e solo il fatto di averlo non giustifica la giustezza delle azioni che ne scaturiscono.
bazzo Inviata - 21/12/2006 : 17:20:31
Citazione:
Originariamente inviato da parmanand gri

...quel cane forse se lo avessi fatto cambiare aria, portarlo sui monti, prati, all'aperto, al sole a bere l'acqua delle sorgenti e a nutrirsi delle erbe che gli animali mangiano per purificarsi ,nella bellezza e gioia della natura poteva probabilmente anche guarire o perlomeno poteva morire con naturalezza senza sofferenze del tipo che tu descrivi che sono una vera pena per tutti, come un insulto alla vita.



Si, e vaii con la fantasia che galoppa!! Una scampagnata all'aria aperta e si guarisce dal tumore! E VAII!! Dai su scendiamo dall'albero della fantasia per un attimo. A parte tutto il mio cane già era sui prati visto che ho la casa in campagna con tanta terra, aria buona e prato dove correre non mancava... Federico apprezzo la tua fede ma quello che dici mi pare a dir poco semplicistico. Credi basti un bel posto per allievare i dolori e le conseguenze di una grave malattia?
karlem Inviata - 21/12/2006 : 11:57:52
Piergiorgio Welby ha terminato la sua vita corporea.
Da parte mia,un saluto affettuoso e pieno di ammirazione per il coraggio,la lucidità e la generosità con cui ha affrontato la sua terribile situazione.
Spero solo che adesso nessuno finisca in galera...
parmanand gri Inviata - 21/12/2006 : 01:49:25
mi pare che abbiate ragione tutti , chi vede in un modo chi nell'altro , ove può essere quindi il giusto?Sapete cosa penso sinceramente? Che la morte non dovrebbe essere così, la fine di un corpo dovrebbe essere naturale e il passaggio dolce e per nulla doloroso o sofferente. Così é la morte più degna della vita e se non è così ci sono delle ragioni e queste vanno ricercate .Avete mai visto morire natiralmente una persona? senza soffrire? con naturalezza? Ecco se vi capiterà capirete cosa voglio dire e nel frattempo? Ognuno si regoli un pò come meglio crede poichè ove non si sa come fare a raggiungere l'ottimo o il normale tutto forse può essere ritenuto lecito, io tuttavia spendo sempre una parola a favore della vita , quel cane forse se lo avessi fatto cambiare aria, portarlo sui monti, prati, all'aperto, al sole a bere l'acqua delle sorgenti e a nutrirsi delle erbe che gli animali mangiano per purificarsi ,nella bellezza e gioia della natura poteva probabilmente anche guarire o perlomeno poteva morire con naturalezza senza sofferenze del tipo che tu descrivi che sono una vera pena per tutti, come un insulto alla vita.
Auguri di buon Natale



Federico (parmanand gri)
karlem Inviata - 20/12/2006 : 17:17:33
Beh certo il caso del suicidio è molto delicato,però io credo che anche quello non andrebbe demonizzato come la nostra cultura tende a fare.
In fin dei conti,guardando la realtà del nostro mondo e la condizione di vita di tante persone,non ci si può sorprendere se alcuni di noi decidono di andarsene prima del tempo.
Io credo che di fronte a una persona che vuole suicidarsi il nostro compito come società sarebbe innanzitutto quello di ascoltarlo,cercare di comprenderlo e fornigli per quanto possibile tutto il supporto di cui ha bisogno per cercare di risolvere i suoi problemi e ritrovare la voglia di vivere.
Una volta fatto questo -e solo dopo averlo fatto fino in fondo- se la persona continua a volersi uccidere io non ci troverei niente di scandaloso che la società gli fornisca l'assistenza per realizzare il suo proposito nel modo meno traumatico e doloroso. Anche perchè in fin dei conti un comportamento diverso non avrebbe alcuna utilità:se uno vuole proprio uccidersi lo fa comunque.
E io penso che per quanto drammatica,terribile e triste sia questa scelta,noi abbiamo il diritto di farla,anche davanti a Dio:perchè Lui ci ha donato la vita,ma ci ha donato anche il libero arbitrio con cui decidere cosa farne.
Senza contare che porre fine a una singlola vita non è certo la fine della vita tout-court.

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