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R E V I S I O N E     D E L L A     D I S C U S S I O N E
pier Inviata - 01/07/2010 : 11:35:22
Allego il link del video che dimostra un tipo di avvistamento, fino ad ora, poco conosciuto o trascurato: quello degli E.B.A.N.I., cioè strutture tubolari che sembrano produrre le famose sfere di luce, avvistate singolarmente o in flottiglie.
http://www.youtube.com/watch?v=7K2mTL_172E
I Vimana descritti nei Veda erano forse in relazione a questo fenomeno(vedi sotto)?

Introduzione - Nella letteratura Vedica, sono molte le descrizioni di macchine volanti chiamate Vimana. Il poema epico nazionale indiano, il Mahabharata è un opera lunga e complessa. Non sono rimaste prove (archeologiche) della tecnologia aerospaziale indiana antica, ma i riferimenti a macchine volanti sono comuni negli antichi testi vedici. Molte di queste opere descrivono il loro uso in guerra. Dipendendo dai punti di vista, potrebbe trattarsi di fantascienza, oppure la cronaca di un conflitto tra esseri con armi potentissime ed avanzate.
La scuola europea considera la civiltà umana come qualcosa di recente cominciata ieri da qualche parte in Africa, e finita oggi con la scoperta dell’atomo, concependo la cultura antica come primitiva e selvaggia. È una “superstizione moderna” quella di pensare che l’avanzare verso la conoscenza sia qualcosa di lineare. La nostra visione “della preistoria” è inadeguata. Noi non abbiamo ancora liberato le nostre menti dalla presa di una Religione “una-e-unica”, un solo Libro Sacro “uno e unico” e una sola Scienza “una e unica”.

Nessun fatto cesserà mai di esitere, ma questi vengono spesso ignorati… (Aldous Huxley)
Non lasciate che le vostre menti siano afferrate dalla dottrina prevalente… (Alexander Fleming 1881-1955)

La menzione di aeroplani, ricorre molte volte in tutta la letteratura Vedica. Il verso che segue (tratto dallo Yajur-Veda), descrive il movimento di una di tali macchine:

Yajur Veda, 10.19
“O ingegnere specializzato, tu che progetti navi oceaniche, spinte da motori ad acqua come quelli usati nei nostri aeroplani, che danno la capacità di alzarsi in verticale oltre le nubi e viaggiare in tutta la regione. Sii tu, prosperoso in questo mondo e vola attraverso l’aria e attraverso la luce”

Il Rg Veda, il documento più antico della storia descrive alcuni di questi mezzi di trasporto:

Jalayan – è un veicolo progettato per muoversi sia in aria che in acqua… (Rig Veda 6.58.3)

Kaara – è un veicolo progettato per muoversi sia sulla terra che in acqua… (Rig Veda 9.14.1)

Tritala – è un veicolo progettato per muoversi nei tre elementi... (Rig Veda 3.14.1)

Trichakra Ratha – è un veicolo a tre motori progettato per muoversi nell'aria…(Rig Veda 4.36.1)

Vaayu Ratha – è una veicolo sospinto da un motore ad aria… (Rig Veda 5.41.6)

Vidyut Ratha – un veicolo sospinto da un motore potentissimo…è (Rig Veda 3.14.1).

Il termine Kathasaritsagara indica operai altamente specializzati, questi potevano essere dei Rajyadhara, esperti in meccanica e in grado di costruire navi oceaniche o dei Pranadhara, esperti nel fabbricare macchine volanti capaci di trasportare oltre 1000 passeggeri. I testi affermano che queste macchine erano capaci di coprire in pochi istanti lunghissime distanze.


8   U L T I M E      R I S P O S T E    (Ultimi inserimenti)
n/a Inviata - 27/09/2010 : 08:59:27
pier Inviata - 26/09/2010 : 09:37:58
Una doverosa precisazione.
Riporto un articolo interessante in relazione al mio ultimo intervento.

"Uno strato di ceneri pesanti radioattive in Rajasthan, India, copre un'area di otto km quadrati, circa 15 km ad ovest di Jodhpur. Gli scienziati stanno studiando il sito, dove una lottizzazione era in costruzione.

Da qualche tempo è stato stabilito che vi è un tasso molto elevato di difetti alla nascita e di malati di cancro in una zona in costruzione. I livelli di radiazioni registrati sono così alti che il governo indiano ha ritenuto opportuno isolare la regione. Gli scienziati hanno portato alla luce una città antica, dove si presentano le tracce di un'esplosione atomica che risale a migliaia di anni fa, da 8.000 a 12.000 anni, che distrusse la maggior parte degli edifici e probabilmente uccise mezzo milione di persone. Una stima dei ricercatori valuta che la bomba nucleare utilizzata fosse circa delle dimensioni di quelle esplose sul Giappone nel 1945.

Il Mahabharata descrive chiaramente una esplosione catastrofica che scosse il continente. "Un proiettile unico carico di tutta la potenza dell'Universo... Una colonna incandescente di fumo e fiamme brillanti come 10.000 soli, esplose in tutto il suo splendore... era un'arma sconosciuta, un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte che ridusse in cenere una razza intera.

"I cadaveri erano così bruciati da essere irriconoscibili. I capelli e le unghie caddero, il vasellame si ruppe senza alcuna causa apparente, e gli uccelli diventarono bianchi.

"Dopo poche ore, tutti i prodotti alimentari erano stati infettati. Per uscire da quel fuoco, i soldati si gettarono nel fiume."

Lo storico Kisari Mohan Ganguli dice che gli scritti sacri indiani sono pieni di tali descrizioni, che suonano come un'esplosione atomica simile a quelle di Hiroshima e Nagasaki. Dice di riferimenti alla lotta di carri nel cielo e ad un'arma finale. Una battaglia antica è descritta nel Drona Parva, una sezione del Mahabharata. "Il passaggio racconta di battaglie in cui le esplosioni delle armi finali decimano interi eserciti, fanno strage di una folla di guerrieri con cavalli ed elefanti ed armi, portati via come se fossero le foglie secche degli alberi", dice Ganguli.

"Invece di funghi atomici, lo scrittore descrive un'esplosione verticale con le sue nuvole di fumo fluttuanti come aperture di una serie di ombrelloni giganti. Non ci sono commenti in merito alla contaminazione degli alimenti e dei capelli delle persone che cadono".

L'archeologo Francesco Taylor dice che le incisioni in alcuni templi vicini, che è riuscito a tradurre, suggeriscono preghiere per essere risparmiati dalla grande luce che stava per causare la rovina della città. "E' abbastanza incredibile immaginare che alcune civiltà possedessero la tecnologia nucleare prima di noi. La cenere radioattiva aggiunge credibilità agli antichi racconti indiani che descrivono la guerra atomica."

L'attività di costruzione è stata fermata, mentre il gruppo di cinque membri conduce l'inchiesta. Il caposquadra del progetto è Hundley Lee, che ha avviato l'inchiesta, dopo che un alto livello di radiazioni è stato scoperto. "

Fonte: rense.com
del 27 Febbraio 2010
starkeeper Inviata - 25/09/2010 : 14:03:07
Molto interessante la questione vimana e i riferimenti nelle antiche scritture. Grazie Pier.

Citazione:
Ho praticato alcuni anni fa (per studio su amici) l’ipnosi regressiva in funzione delle vite precedenti che hanno dato origine al nostro attuale karma (Jyotish) . Ho avuto delle esperienze notevoli simili a quelle elencati dal dott. Brian Weiss (Molte vite, un solo amore , ecc.)
Poi mi sono stancato perché da tempo il mio interesse si è rivolto altrove.
Avverto che non risponderò ad altre domande lasciando così “il campo libero” agli utenti ed ai responsabili di questo bel forum per i loro commenti ed osservazioni .


In merito a questo è vero, le conferme sono numerose, anche Malanga conferma l'esistenza di "vite passate" e usa l'ipnosi solo per far ricordare ai soggetti addotti quello che gli succede quando vengono rapiti.. ;) In pratica quella che viene definita ipnosi regressiva con solo fine di far ricordare. Cmq la loro tecnologia è molto ma molto avanzata (sono in grado di controllare anche il tempo oltre che lo spazio: sempre da dati di ipnosi che emergono) anche se questi tipi di alieni, seppure possiedono inoltre diversi poteri psichici, non sono affatto avanzati spiritualmente.. come si può immaginare.
Inoltre l'analogia tra esorcismo ed interferenze aliene è notevole.. Non a caso lui stesso dice che i demoni del passato non sono altro che gli alieni di oggi che stiamo comprendendo solo ora meglio.

Penso che ogni altro uso dell'ipnosi diverso dal fine di ricordare eventi passati o affini, sia fortemente sconsigliato nel sentiero spirituale.
pier Inviata - 25/09/2010 : 12:17:28
Citazione:
Originariamente inviato da Ricercatore

Pier, anche su questo argomento ti vedo ben ferrato, condividi pf la tua scienza Chapeau!
Conosci qualche sito, o libro, che approfondisca degnamente questo argomento sulla scienza avanzata (data l'era, suppongo) che si intravede dai testi sacri dell'India?
Ti ringrazia, rubando l'espressione a Celentano, il re degli ignoranti



Citazione:
Originariamente inviato da starkeeper

Se ti interessano i vimana sentiti questa conferenza di Corrado Malanga: http://www.maancheno.org/2008/10/12/corrado-malanga-conferenza-sui-vimana-le-astronavi-degli-dei/
Ti consiglio di approfondire anche l'argomento ufologia ed alieni leggendo il suo e-book gratuito scaricabile da internet "alien cicatrix"... Diciamo che è l'unico che, tramite ipnosi su soggetti addotti (ovvero rapiti dagli alieni), ipnosi condotte in maniera scientifica, riproducibile e confermate da numerosi dati ripetuti in persone diverse, ci ha capito qualcosa, e quel qualcosa è molto inquietante...
Vale la pena conoscerle.. Il bello è che oltre a scoprire meglio cosa ci fanno qua e cosa vogliono da noi (nulla di buono..) ha anche compreso meglio come è fatto l'uomo che lui divide come mente, spirito e anima... Queste divisioni vengono sempre da dati raccolti in ipnosi. Non posso aggiungere e spiegare di più in poche parole, però anche da un punto di vista spirituale le sue scoperte sull'uomo sono notevoli e in linea con la tradizione esoterica. ;)



Gentile Ricercatore, ecco qualche cosa che ti può interessare in relazione ai pianeti i cui abitanti sono molto evoluti e che sarebbero gli utilizzatori dei vimana
Nel 3.000 a.C. ebbe luogo un cruenta guerra. La dinastia dei Pandava, affrontava in battaglia la dinastia dei Kuru. Il fronte si trovava in una pianura nel nord dell’India, ancora oggi chiamato Kurukshetra (campo dei Kuru). L’intera storia è narrata nel Mahabharata. Tuttavia -di quella sanguinosa guerra- ne parlano moltissimi altri Purana (libri storici).Facciamo parlare il Bagavata Maha Purana:
Bagavata Maha Purana libro primo 7:18
…Quando il prode Asvathama, l’assassino dei giovani principi, vede da lontano Arjuna che viene dritto su di lui a grande velocità, pazzo di paura fugge sul suo carro nella speranza di salvarsi…
Bagavata Maha Purana libro primo 7:19
Quando vede… che nessun altro mezzo di protezione gli si offre, decide di ricorrere all’arma ultima, la potente arma nucleare detta Brahmastra…
Bagavata Maha Purana libro primo 7:20
Vedendo la sua vita in pericolo… decide di usare l’arma nucleare… sebbene ignori come controllarla…
Bagavata Maha Purana libro primo 7:21
Una luce abbagliante si diffuse allora in tutte le direzioni, così ardente che Arjuna crede che la sua vita sia in pericolo, quindi si rivolge a Krishna…
Bagavata Maha Purana libro primo 7:26
“…Che cos’è questa radiosità temibile che si diffonde ovunque? Da dove viene? Non capico”.
Bagavata Maha Purana libro primo 7:27
Krishna rispose: “Sappi che è opera di Asvathama. Egli si sta servendo del Brahmastra, ma ignora come controllare tale arma. Ha agito per disperazione, nella paura di una morte imminente.
Bagavata Maha Purana libro primo 7:28
Soltanto un’altra arma simile potrà neutralizzarla. O Arjuna, tu sei esperto nell’arte militare, vinci con la tua potentissima arma questa potente radiazione”.
Bagavata Maha Purana libro primo 7:29
Udite quelle parole, Arjuna si prepara, poi lancia il suo Brahmastra, per neutralizzare l’arma nucleare di Asvathama.
Bagavata Maha Purana libro primo 7:30
Quando le radiazioni delle due armi nucleari si fondono, un grande cerchio di fuoco, simile al disco solare, avvolge tutti gli astri del firmamento e gli spazi intersiderali.
Bagavata Maha Purana libro primo 7:31
Nei tre sistemi planetari, tutti cominciano a soffrire terribilmente per il calore prodotto dall’unione delle due armi. Gli abitanti di quei pianeti, spaventati, pensano al fuoco chiamato Samvartaka, il fuoco che distrugge l’universo intero al tempo dell’annientamento.
Bagavata Maha Purana libro primo 7:32
Di fronte allo scompiglio in cui si trova immersa la popolazione di tutto l’universo e la distruzione imminente di tutti i pianeti, Arjuna neutralizza subito l’energia sprigionata dalle due armi nucleari…
Questa storia non ha bisogno di essere commentata, è così chiara che non ha bisogno di spiegazioni.
I tre sistemi planetari, sono, l’inferiore (o pianeti i cui abitanti sono molto primitivi), il mediano (a cui appartiene anche la Terra) e il superiore (o pianeti i cui abitanti sono molto evoluti).Sebbene le due armi nucleari, fossero state lanciate sulla Terra, le loro radiazioni unite, si diffusero in gran parte dell'universo e gli abitanti dei diversi pianeti cominciarono a sentire così intensamente il calore che ebbero paura di morire. Questo significa che nel nostro universo esistono altri pianeti che come la Terra sono abitati… e che già 5.000 anni fa questo era conosciuto…
Il calore di un arma nucleare “primitiva” è simile all’esplosione di una supernova, che è in grado di distruggere tutto il suo sistema planetario. Paragonata ad un arma nucleare “moderna”, quest’ultima appare insignificante.
Esiste un’altra fondamentale differenza tra l’arma nucleare “antica” e quella “moderna”. Quella antica poteva essere in qualche modo controllata e neutralizzata, mentre quella moderna, una volta lanciata, la distruzione è inevitabile.
Con il programma “scudo stellare”, gli americani hanno provato a mettere in piedi un sistema, di neutralizzazione, in caso di attacco nucleare. Si tratta di lanciare un’altra arma nucleare, in modo che vada a colpire la prima, in modo da neutralizzarla nello spazio, prima che questa raggiunga il suo obbiettivo. Hanno scoperto l’acqua calda… Tecnica gia conosciuta, da quei militari che 5.000 anni fa si sono affrontati a Kurukshetra.

In linea di massima posso dirti, salvo ulteriori verifiche , che nella letteratura vedica gli alieni dovrebbero essere gli abitanti dei vari loka o mondi . La fisica moderna o meglio gli astrofisici hanno ipotizzato i multiversi o multi universi . S econdo questa ipotesi sarebbe possibile visitarli attraverso i tunnel wormhole (in italiano letteralmente "buco di verme", che li uniscono .
Poiché la mente funzionerebbe a livello della meccanica quantistica è possibile , in alcuni casi, usare questi tunnel ed avere le esperienze di questi mondi e dei loro abitanti. E’ possibile anche che queste entità abbiano realizzato dei macchinari , i vimana, che utilizzano particolari tecnologie che tra qualche anno potremo utilizzare anche noi in relazione alle nuove scoperte degli acceleratori di nuova generazione.
Per quanto riguarda l’ipnosi ti consiglio di stare attento perché questa viene usata anche nello Channeling con risultati talvolta contrastanti fra loro.
Nel Raja Yoga si possono raggiungere particolari stati di coscienza ed usare alcune tecniche come ad esempio:
Praticando samyama sul sole si consegue la conoscenza dei mondi.
Praticando samyama sulla luce sotto la corona dei capo, si acquista la capacità di entrare in contatto con tutti gli esseri perfetti.

Ho praticato alcuni anni fa (per studio su amici) l’ipnosi regressiva in funzione delle vite precedenti che hanno dato origine al nostro attuale karma (Jyotish) . Ho avuto delle esperienze notevoli simili a quelle elencati dal dott. Brian Weiss (Molte vite, un solo amore , ecc.)
Poi mi sono stancato perché da tempo il mio interesse si è rivolto altrove.
Avverto che non risponderò ad altre domande lasciando così “il campo libero” agli utenti ed ai responsabili di questo bel forum per i loro commenti ed osservazioni .
starkeeper Inviata - 24/09/2010 : 16:44:51
Se ti interessano i vimana sentiti questa conferenza di Corrado Malanga: http://www.maancheno.org/2008/10/12/corrado-malanga-conferenza-sui-vimana-le-astronavi-degli-dei/

Ti consiglio di approfondire anche l'argomento ufologia ed alieni leggendo il suo e-book gratuito scaricabile da internet "alien cicatrix"... Diciamo che è l'unico che, tramite ipnosi su soggetti addotti (ovvero rapiti dagli alieni), ipnosi condotte in maniera scientifica, riproducibile e confermate da numerosi dati ripetuti in persone diverse, ci ha capito qualcosa, e quel qualcosa è molto inquietante...
Vale la pena conoscerle.. Il bello è che oltre a scoprire meglio cosa ci fanno qua e cosa vogliono da noi (nulla di buono..) ha anche compreso meglio come è fatto l'uomo che lui divide come mente, spirito e anima... Queste divisioni vengono sempre da dati raccolti in ipnosi. Non posso aggiungere e spiegare di più in poche parole, però anche da un punto di vista spirituale le sue scoperte sull'uomo sono notevoli e in linea con la tradizione esoterica. ;)
n/a Inviata - 24/09/2010 : 15:17:15
pier Inviata - 01/07/2010 : 14:22:10
Citazione:
Originariamente inviato da starkeeper

Si, già conoscevo la faccenda. :) Molto interessante.
Se volete ulteriori approfondimenti vedetevi anche questa piccola conferenza che sta su Youtube sui vimana, ne vale la pena: http://www.youtube.com/watch?v=ZWTAzFjDbNQ
A presto,
Marco


Altre informazioni sui Vimana.
Appunti puranici sulle antiche macchine volanti - L’Arthasastra di Kautilya (3zo secolo A.C.) menziona fra gli uomini d’affari e tecnocrati, i Saubhikas o piloti che conducono gli aeroplani in cielo. Saubha era il nome della città aeroportuale del Re Harishchandra e la radice di “Saubika” indica una persona in grado di volare o che sa come pilotare un velivolo. Il saggio Kautilya usa un’altra parola significativa “Akasa Yodhinah” la cui traduzione è: persone addestrate per il combattimento aereo. L'esistenza di carri aerei, di qualsiasi forma, era così nota che trovò posto fra gli editti reali dell’Imperatore Asoka che fu giustiziato durante il suo regno da 256 A.C. Il Vaimanika Shastra, fa riferimento ad altre 97 autorevoli opere di cui almeno 20 di questi libri, spiegavano i meccanismi delle macchine volanti, purtroppo questi testi sembrano andati irrimediabilmente perduti. Lo Yuktikalpataru di Bhoja, include un appunto sulle macchine volanti nei versi 48-50. Questo confermato da un commento all’opera datato 1870 D.C., che appartiene all’Università di sanscrito di Calcutta. Siamo quindi in possesso di materiale manoscritto che testimonia l’esistenza di Vimana o aerei nell’India antica i quali seguivano la rotta occidentale, verso il Mare Arabico, l’Africa, Oceano Atlantico, l’America Latina, ecc., e queste erano solo le rotte più brevi. È probabile che delle navi avessero seguito la stessa rotta via mare, ma la maggior parte delle navi da carico, comunque dovevano seguire rotta più lunga attraverso l’Oceano pacifico, Indonesia, Polynesia, America Latina a causa dei venti e delle correnti equatoriali che rendevano più facile la navigazione.
E se gli antichi indiani potevano vantarsi di una forma di viaggio attraverso il cielo, questo fa si che le linee di Nazca in Perù acquisiscano un altro significato. Quindi non solo referenze scritturali di aerei e le loro rotte di navigazione, ma anche i luoghi di atterraggio sarebbero stati segnalati nei contorni aggrovigliati delle figure della Pampa di Nazca. Maria Reiche, una scienziata tedesca, studiò con dedizione e a fondo questi disegni, li preservò dalla distruzione e li pubblicò di fronte al mondo. È probabile che le figure enormi che sono visibili dal cielo avrebbero aiutato gli antichi piloti (Saubhikas) dell’India per sbarcare in Perù. Le linee di Nazca in Perù sembrano dei segnali di atterraggio per aerei precolombiani. Ci sono molti indizi nei testi in lingua sanscrita sul Vimana indiano che porta re e dignitari a Pataldesa. Il Ramayana descrive il volo di Ravana da Varunalaya (Borneo) a Rasatala (Perù).
Il Proffessor D. K. Kanjilal descrive la storia del Matsya Purana (capitolo 129) e dei Vimana dell’India Antica con le seguenti parole: “Dietro al velo di leggenda esce la verità scientifica che tre basi aeroportuali furono costruite ed usate da strani esseri. Una in un orbita stazionaria, un altra mobile nel cielo e la terza collocata permanentemente sulla superficie terrestre. Queste erano simili alle moderne stazioni spaziali raggiungibili ad una particolare ora da una latitudine e longitudine prefissata. La freccia di Siva (di cui parla il testo), si riferisce ad un missile ardente lanciato da un satellite in orbita che va a colpire una nave spaziale facendola cadere nell’oceano indiano. Le vestigia di un antica civiltà prosperosa, distrutta in battaglie, affiora attraverso queste antiche storie”. Questi appunti confermano l’uso di qualche genere di veicolo volante noto come Vimana di invenzioni meccaniche, carri armati, missili, ecc. Questi mezzi che sembrano strani e non-scientifici, in un recente passato sono stati eguagliati dalla tecnologia umana tramite l’innovazione di armi estremamente sofisticate e di satelliti spaziali come il Mariner, Vostok, Soyuz, Aryabhatta, ecc. Questi fatti richiedono più di un semplice e passeggero pensiero.
Le macchine volanti furono designate nel Rig Veda col nome di Ratha (veicolo). Ecco come viene generalmente descritto.
La sua forma è triangolare ed è pilotato da almeno tre persone (Tribandhura). Possiede tre ruote (che probabilmente rientrano durante il volo). Il carrello possiede tre supporti, uno per ruota. Il materiale di costruzione è composto da una lega di oro, argento e ferro. La carrozzeria e tenuta insieme da speciali ribattini. Usa tre tipi di combustibile, viaggia molto veloce sfrecciando come un uccello nel cielo volando alto verso il Sole e la Luna e al suo atterraggio emette un grande frastuono. I testi vedici, affermano che il suo colore è simile a quello dell’oro e bello da vedersi.
La civiltà indiana - I manoscritti dell’imperatore Asoka, sono gli archivi più interessanti per istaurare una ricerca sull’esistenza di aerei e astronavi che gli indiani chiamavano Vimana. L’esistenza di macchine volanti (di qualsiasi forma), era così nota agli antichi indiani, tanto che queste trovarono posto tra gli editti reali dell’Imperatore Asoka, scritti durante il suo regno 256 A.C. - 237 A.C.
Perfino nel Kama Sutra di Vatsyana, troviamo riferimenti ad invenzioni meccaniche originate dalle 64 scienze ausiliarie.
L’Arthasastra di Kautilya (3zo secolo A.C.), è un opera che tratta principalmente di economia e politica, ma in esso sono contenute anche informazioni di carattere scientifico e spesso fa riferimento agli ingegneri meccanici e piloti noti come Saubhika...
Una discussione riguardo all’esistenza e all’uso di macchine volanti nell’India antica, deve essere supportata da una profonda conoscenza della cosmogonia indiana. Uno studio accurato della letteratura vedica, mostrerà che questa non era solo una raccolta di poesie primordiali, ma una letteratura varia appartenente ad una società potente e dinamica dove le persone avevano la conoscenza del vapore, delle nubi, delle stagioni, dei diversi tipi di vento, della forza del vento che soffia a diverse altezze, della distesa del cielo e così via… Nel Rigveda 1.101.4, troviamo riferimenti a tre tipi di nuvole, composte da fumi e vapori, abbiamo l’esempio dell’acqua che attraverso il calore evapora trasformandosi in nubi. Molti concetti meteorologici indiani sono stati ripresi da versi contenuti nel Rigveda. Dileep Kumar Kanjilal conclude la sua ricerca dicendo:
La discontinuità della conoscenza tecnica di una scienza particolare, in un noto periodo storico, non è un fatto impossibile, ciò è stato dimostrato dall’incapacità di esaminare la natura del ferro del pilastro di Chandraketu che tutti possiamo vedere nell’odierna Delhi.
Hiuentzang, un pellegrino cinese del 7 secolo D.C. fece precisi riferimenti a 7 palazzi storici, dei quali non rimane più nessuna traccia.
Sir P. C. Roy, aveva mostrato che durante il periodo che va dal 1509 alla fine del 3zo secolo A.C., si conoscevano metodi di la lavorazione su vasta scala di metalli come oro, argento, rame, ferro, latta, piombo, mercurio e la lavorazione di leghe come ottone, bronzo, e altre che come base avevano oro ed argento mischiati a materiali più vili. Grandi varietà di minerali, gemme e pietre preziose sono state descritte dettagliatamente da Kautilya. Anche la conoscenza del processo di fermentazione giunse ad un livello molto avanzato. Con uno stato estremamente sviluppato di civiltà che fiorisce nell’arte, nella letteratura, nella storia, nella medicina, nell’alchimia, nella chimica, nella fisica, nella matematica, nell’astronomia, nell’astrologia, nella geologia, nel commercio, nell’agricoltura e nelle costruzioni navali, è naturale per pensare che il genere di macchine volanti, descritte dalla letteratura sanscrita, con tutta probabilità erano conosciute. Dai tempi di Panini ai tempi di Bhoja, abbiamo visto fiorire grandi università come quelle di Taxila, Valabhi, Dhar, Ujjain, Visala, ecc.. Gli annali di storia c’informano che i saccheggi da parte delle tribù straniere cominciarono solo dopo il 2do secolo D.C. Due secoli dopo cominciarono ad ondate, gli attacchi da parte di orde straniere, quali: arabi, turchi, afgani, ecc.. Tutte le università conosciute e i centri del sapere come: i Templi, i Viharas ed i Bhandaras che contenevano libri e tesori inestimabili dell’eredità indiana dovettero sostenere il fuoco e la furia dei predatori. In questo oscuro firmamento di devastazione e incertezza, ci furono gli sforzi del re Bhoja che nel 12mo secolo, tentò la compilazione di numerosi testi. Molte scoperte attribuite ad afgani, turchi, arabi ecc., sono state ereditate dalle opere letterarie dell’antica India… Un esempio lo abbiamo in quello che noi chiamiamo i “numeri arabi”, che di fatto sono “indiani”, ma che sono giunti a noi a attraverso gli arabi.

Gli aerei chiamati Puspaka-vimana - La designazione originale della macchina volante era “Ratha”, che cedette il posto al termine “Vimana”. Il Samarangana Sutradhara suggerisce che il disegno dell’aereo fu imitato per costruire palazzi e soprattutto templi. Come indicato da Sayana gli aerei venivano costruiti per gli Dei (esseri alieni provenienti dallo spazio esterno). La conclusione ovvia è che Esseri Celesti provenienti da altri mondi visitarono la Terra lasciandoci in eredità la loro tecnologia. Il testo del Rigveda che va dal primo al decimo Manadal, chiama le macchine volanti Ratha. Lo Yajurveda che è considerato posteriore al Riveda, chiama le macchine volanti Vimana. Tali veicoli erano multiformi. A questi, il modello triangolare e quello quadrangolare sopravvissero, a causa della loro praticità d’uso. I Puspaka erano gli aerei più usati per la loro manovrabilità. Nei testi vedici la forma di questi aerei viene descritta come triangolare. Con un area interna molto vasta e che potevano trasportare fino a 8 persone d’equipaggio. Un tipo di ala triangolare, che spuntava da una superficie conica, lo rendeva stabile e facilmente manovrabile. Nel Mahabharata, le descrizioni delle città aeroportuali sembrano indicare un grado altissimo di tecnologia erano abilissimi nel far decollare gli aerei sopra le nubi e molto probabilmente fino alla zona dell’esosfera.
Sopra il sigillo del re Husbika, troviamo l’effige del tempio di Harmika-sira, fatto costruire nel primo secolo avanti Cristo nella città di Buddha-gaya, una costruzione conica su base rettangolare. Il Tempio di Virupaksa a Pattakada, costruito nel 740 D.C. possiede una base rettangolare allungata, che si sviluppa in una forma affusolata e ottagonale. La somiglianza strutturale dei templi con un elicottero moderno da ragione al Samarangana Sutradhara che tali templi furono progettati su modelli di macchine volanti. Anche il gigantesco tempio di Konaraka, di base rettangolare che si innalza formando un ottagono, sembra l’astronave di Surya (il Dio del Sole) descritta dai Purana (libri storici).
Gli aerei chiamati Shakuna-vimana - L’India ha posseduto una civiltà superiore grazie a possibili contatti con visitatori extraterrestri e le macchine volanti chiamate Vimana, descritte dagli antichi testi indiani possono evidenziare i collegamenti con la tecnologia aerospaziale moderna…
Questa ipotesi fu affermata da uno scienziato italiano alla Conferenza Spaziale Mondiale. Il Dottor Roberto Pinotti chiese ai delegati di esaminare minuziosamente i testi indù invece di congedare tutte le descrizioni di Vimana come appartenenti alla tradizione e al mito.
L’importanza di tali studi ed investigazioni potrebbe portare a risultanti scioccanti per l’uomo di oggi perché l’esistenza di macchine volanti oltre che con la mitologia può essere spiegata con l’esistenza di una civiltà superiore e dimenticata. Concentriamo la nostra attenzione, su quegli Dei, su quegli eroi che combatterono nei cieli a bordo di aeroplani facendo uso di armi terribili.
…Queste macchine volanti, sono troppo simili ai Jet moderni. La descrizione dei Vimana è troppo tecnica e dettagliata per essere considerata un mito.

A conferma della sua tesi c’erano numerosi testi. 32 indizi erano connessi con la tecnologia dei Vimana. Alcune tecnologie potevano essere equiparate con i sistemi usati oggi, tra queste il radar, l’energia solare e la fotografia. Citando il “Vymanika Shastra”, lo scienziato disse: Le macchine volanti dell’antica India furono costruite attraverso uno speciale calore in grado di assorbire i metalli chiamati “Somaka”, “Soundalike” e “Mourthwika”. In oltre il testo illustra sette generi di specchi e lenti installati a bordo per scopi difensivi ed offensivi. Lo specchio chiamato “Pinjula” era una sorta di scudo per gli occhi, che impediva ai piloti di essere accecati dai raggi dell’arma “Marika”, lanciata da un aereo nemico. Quanto descritto non sembra molto diverso da quello che noi oggi chiamiamo tecnologia laser.
Secondo l’esperto italiano, i principi di propulsione che secondo i pensieri più comuni, sono dovuti all’energia elettrica e chimica, potrebbero essere stati prodotti dall’energia solare. Per esempio: Il “Tripura Vimana”, spiega il “Vymanika Shastra”, possedeva uno scafo lungo e piatto… questo ci fa pensare che tale costruzione fu così ideata per sfruttare meglio i raggi solari. Il Dottor Pinotti aggiunse: …Considerando la sua forma allungata, poteva assomigliare ad un dirigibile moderno. Ma offrendo maggiore attenzione ai dettagli, l’enorme “Shakuna Vimana”, potrebbe essere definito un incrocio tra un aereo ed un razzo, la sua forma ci ricorda lo shuttle spaziale. Certamente il “Shakuna Vimana” è la macchina più complessa e sofisticata fra tutte le descrizioni di Vimana fatte dal Vymanika Shastra. L’autore di questo trattato, sembra un professore intento a spiegare ai suoi studenti, l'avanzata tecnologia dei Vimana.
Il Dottor Pinotti, citò un altra opera il “Samaraanganasutraadhaara”, la quale descrive la storia astronautica indiana, in essa 230 versi sono dedicati ai principi di costruzione dei Vimana ed al loro uso sia in guerra che in pace. Aggiunse, che gli antichi ariani conoscevano l’uso del calore come arma: ...Lo strumento di difesa chiamato “Astra”, include l’arma “Soposamhara” (la fiamma che erutta da un missile), l’arma “Prasvapna” (che provoca il sonno) e quattro generi di “Agni-Astra” (lingue di fuoco che si muovono producendo tuoni). Il dottor Pinotti, aggiunse: la macchina progettata per navigare attraverso il “Suryamandal” (il sistema solare), si chiamava “Naksatramandala” e a causa della sua descrizione di natura tecnica, non può essere messa da parte come se fosse un mito.
I viaggi nello spazio aperto, le incredibili armi di distruzione di massa ed il fatto che i Vimana assomigliano ai moderni oggetti volanti non identificati, suggerirebbero che l’India possedesse un grado superiore di civiltà. Nella luce di queste mie affermazioni, penso, che dobbiamo esaminare più attentamente i testi indù e sottoporre i modelli di Vimana descritti ad uno scrutinio scientifico.
Citazioni affascinanti - Il Bagavata Mahapurana, parla di un personaggio di nome Angira, il quale possedeva una macchina capace di condurlo ovunque nello spazio (B.M.P. 6:14:14). "Una volta il re Citraketu, stava viaggiando nello spazio su uno splendido aeroplano, che gli era stato regalato da Visnu..." (B.M.P. 6:17:4)

starkeeper Inviata - 01/07/2010 : 11:55:36
Si, già conoscevo la faccenda. :) Molto interessante.
Se volete ulteriori approfondimenti vedetevi anche questa piccola conferenza che sta su Youtube sui vimana, ne vale la pena: http://www.youtube.com/watch?v=ZWTAzFjDbNQ

A presto,
Marco

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