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eliogabalo
Messaggi 2 |
 Spedito - 05/10/2010 : 00:14:35
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Ciao! Ero già iscritto al forum tempo fa, anche se non molto attivo. Non ricordavo più i dati d'accesso così ho creato un nuovo account.
Volevo sottoporvi una questione, mi interessa sapere cosa ne pensate.
Sono sempre stato, e tutto sommato lo sono tutt'ora, un tipo molto mite, che anche davanti a delle difficoltà non si è mai scomposto più di tanto, che non cede alla rabbia, etc; ho sempre pensato che fosse l'atteggiamento migliore da tenere, anche per una mia questione "spirituale" intima, quindi non per, banalmente, tirarmi fuori dai guai. Il quieto vivere, diciamo.
Questa calma quasi ascetica è stata sconvolta quando, qualche giorno fa, ho avuto una brutta discussione con un amico, e questa discussione l'ho iniziata proprio io, stufo per certi suoi comportamenti. Ho creduto di essere nel giusto e lo credo ancora, però questo fatto mi ha turbato, e non mi riferisco solo alle ovvie conseguenze relative all'amicizia, ma proprio al litigio in sè: me ne sento responsabile, pur sapendo bene che la causa prima è da ricercare nel comportamento dell'altro.
Come si concilia l'idea di "vita serena" con la necessità di affermare una propria dignità in casi come questo? |
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lumetta
Messaggi 149 |
Spedito - 05/10/2010 : 15:14:13
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Come si concilia l'idea di "vita serena" con la necessità di affermare una propria dignità in casi come questo?
senti, di solito io parto dal presupposto che ciò che non mi piace di una persona è la cosa che riconosco come caratteristica mia.
Quando mi capita di giudicare è perchè penso di essere giudicata.
Se dico che quel tale per me è un chiaccherone è perchè in lui riconosco il parlare troppo, la riconosco in quanto è anche una cosa mia.
Secondo me poi credere di essere nel giusto è già un mezzo torto; se il tuo amico si è comportato così molto probabilmente è perchè lo hai messo tu nelle condizioni di poterlo fare senza rendertene conto, lo dimostra il fatto che la discussione l'hai iniziata tu.
La dignità è un valore molto personale, spesso ciascuno di noi le diamo un peso ed una importanza relativa alle nostre antiche credenze o agli insegnamenti che ci sono stati imposti fin da piccoli ma ho capito, nel diventare adulta,che il significato di dignità per me ha poca importanza;vivere in sintonia con l'universo mi fa stare meglio.comunque dai, sono cose che passano!!
tashi delek |
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n/a
Messaggi 597 |
Spedito - 07/10/2010 : 09:32:23
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Marta
Italy
Messaggi 4 |
Spedito - 09/10/2010 : 23:07:42
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Ciao sono nuova e mi interessa discutere di questi argomenti piuttosto che di sterili argomentazioni politiche o di fatti di cronaca.E' molto interessante la domanda: Come si concilia l'idea di vita serena con la necessità di affermare una propria dignità in casi come quello citato da eliogabalo. Mi trovo anch'io nella situazione in cui nonostante da alcuni anni segua dei percorsi spirituali che mi hanno permesso di raggiungere una certa armonia interiore' ora questa armonia è messa a dura prova da conflitti con un mio responsabile in ambito lavorativo. Da un lato dovrei fare buon viso a cattivo gioco e far finta di nulla soprasedendo ai suoi giochi di potere, per perseguire la mia armonia interiore ma dall'altro lato ho una dignità al di là di tutto e il fatto di permettere che questo individuo possa arrivare e arricchirsi sulle mie spalle mi rode lo stomaco.Insomma sto vivendo questo conflitto e cerco di barcamenarmi come posso.
Marta Rossi |
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starkeeper
Italy
Messaggi 451 |
Spedito - 10/10/2010 : 14:47:38
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Citazione:
Non ricordo chi disse che con gli Inglesi la ahimsa di Gandhi era opportuna ed efficace mentre con i nazisti significava farsi massacrare senza pietà.
Lo disse Yogananda. Queste sue parole fanno riflettere e comprendere che non esistono assoluti ma per ogni circostanza c'è la giusta cosa da fare. ;) |
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eliogabalo
Messaggi 2 |
Spedito - 10/10/2010 : 15:58:36
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Mi permetto di non essere tanto d'accordo con quanto dice Lumetta: stando a quel che dici sembrerebbe che chiunque subisca un torto abbia una parte di colpa per essersi messo nelle condizioni di poterlo subire. E' una tesi senza dubbio affascinante per certi aspetti, specie se pensiamo ad un grande Equilibrio universale; inizia a fare acqua quando viene riportato alla realtà quotidiana, secondo me. Un problema di scala, come direbbe un architetto. :)
Dici anche che credere di essere nel giusto è un già un mezzo torto. E' vero anche questo, ma anche questo è vero solo in parte. La storia, specie quella recente, è costellata di esempi di uomini che, convinti di avere la Verità in tasca, hanno fatto male e del male in ogni campo. Esistono però delle situazioni in cui non si pecca di orgoglio se si è convinti della bontà delle proprie azioni. |
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Lele
Italy
Messaggi 54 |
Spedito - 11/10/2010 : 17:59:33
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Ciao,
il punto secondo me è che, almeno nei casi più comuni, non viene scalfita la dignità, ma il nostro orgoglio. Quindi, anche quando il torto lo subiamo noi, dobbiamo sempre chiederci se è solo una questione di ego, se lo è cediamo pure e lasciamo perdere l'argomento di discussione. Ci vuole una grandissima forza per non assecondare il nostro orgoglio, proprio perchè quando cediamo nessuno si accorge dello sforzo e noi passiamo per deboli. D'altronde, l'apparire forti gratifica il nostro ego e non è quella la via da seguire. Dire la cosa giusta in modo diretto e violento all'amico o al capo non lo farà cambiare (almeno nella maggior parte dei casi), solo la nostra silenziosa vicinanza ed il nostro cambiamento come esempio può sperare di mutare la persona che riteniamo essere in torto.
La via dell'illuminazione è come una montagna, tutti i sentieri portano alla cima. |
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Marta
Italy
Messaggi 4 |
Spedito - 12/10/2010 : 22:53:59
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Sì Lele le tue parole mi hanno fatta riflettere e riconosco che sia l'orgoglio che la fa da padrone ma se pensi di subìre un torto e non è la prima volta , ti garantisco che non è facile subìre silenziosamente ed inoltre se facciamo sempre i buonisti a tutti i costi chi fa capire a questi arroganti che la ragione non sta dalla parte del potere e del denaro in quanto tali.Certo possiamo sederci sulla riva del fiume e aspettare.... e intanto invecchiamo aspettando mentre questi spadroneggiano riducendo la società e il mondo che ci circonda ad un vero e proprio teatro di lotta dove prevalgono solo quelli come loro e sono apprezzati solo i cosiddetti raccomandati unici esemplari tenuti in considerazione da questi individui dalle molte dubbie capacità lavorative.
Marta Rossi |
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Lele
Italy
Messaggi 54 |
Spedito - 13/10/2010 : 00:08:12
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Ho vissuto una situazione molto simile alla tua Marta ed anche io ritenevo giusto far capire ai miei capi che il loro comportamento era sbagliato e cattivo. Ma cosa ho ottenuto? Non li ho cambiati, non hanno capito le mie parole, mi sono solo levato la voglia di sputar loro in faccia la verità, peraltro lasciandomi sedurre dalla violenza verbale. Nella mia esperienza ho visto che, per quanto uno possa usare le parole giuste, le persone non cambiano grazie alle esortazioni, ma solo grazie alla vicinanza di uomini giusti, quindi, come sempre, bisogna lavorare su noi stessi ed influenzare in questo modo il mondo. Questo nel quotidiano, poi uno può voler dedicarsi al cambiamento globale in modo attivo e politico (vedi Gandhi), ma questo è un altro discorso.
La lite porta sempre allo sviluppo dell'orgoglio ed alla produzione di pensieri violenti, per quanto possibile io penso che debba essere evitata. Beninteso, non sto dicendo che io riesca a farlo  però intuisco che sarebbe giusto comportarsi in questo modo.
Un abbraccio
La via dell'illuminazione è come una montagna, tutti i sentieri portano alla cima. |
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Marta
Italy
Messaggi 4 |
Spedito - 13/10/2010 : 00:28:46
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Grazie non dissento da ciò che dici anzi è davvero ciò che penso ed inoltre nella mia esperienza di vita e lavorativa (visto che siamo in tema) ho vissuto esperienze in cui la dolcezza e la serenità di animo contagiavano alcune persone colpite da questo atteggiamento, però purtroppo ribadisco che mantenersi tali non è facile e non è sempre così scontato anche per chi dovrebbe già essere preparato visti i percorsi intrapresi.Non nascondo di aver meditato propositi di vendetta e aver augurato "il meglio" in senso ironico ovviamente al personaggio in questione ma è altrettanto vero che sentimenti di vendetta, lotte a colpi bassi non fanno altro che indebolire l'energia positiva di cui prima godevo e che ora sento ridotta ai minimi termini oltre ad essere comparsa una sorta di ansia tale da compromettere la mia armonia interiore per me molto importante. Felice notte
Marta Rossi |
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n/a
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Spedito - 13/10/2010 : 11:09:35
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Marta
Italy
Messaggi 4 |
Spedito - 13/10/2010 : 22:43:58
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uhmmm ricercatore! interessante!!!! Hanno iniziato ad accadere al collega falso piccoli incidenti dicevi? Sai non ti nascondo di aver pensato anch'io a qualcosa del genere. Anche perchè diciamocelo, siamo umani no? Ed è umano che i pensieri vadano talvolta senza limiti, tranne poi modificarli visto che sono dei piccoli boomerang che tornano indietro da chi li ha lanciati.
Marta Rossi |
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valdayas
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