Il Sogno Occidente ed Oriente Esplorazione negli abissi dell’Anima |
di Aurora Smeriglio Sommando
le ore che nell'arco di tutta una vita dedichiamo al sonno, ne risulta che
complessivamente trascorriamo 23 anni a dormire e ne impieghiamo ben quattro
sognando. Dormire
non è tempo perso, ma un processo, biologico e psicologico assieme, utile per
il nostro benessere e per la nostra salute.
Il
sonno, dona all'uomo il ristoro del corpo e la magia dei sogni. Imparando ad
ascoltare la voce del sogno, che proviene dai livelli più profondi della
nostra anima, è possibile raggiungere un’autoconoscenza. In altre parole,
apprendere informazioni su di noi che celiamo a noi stessi. I sogni, anche
quelli più angosciosi, costituiscono un importante patrimonio interiore. Il
merito storico di Sigmund Freud fu di assegnare al sogno un significato
psicologico, individuabile attraverso il lavoro analitico
dell'interpretazione, concependo il sogno come il risultato di un processo
psichico. Secondo
Freud è dall'inconscio dell' individuo che si originano i sogni. L'inconscio
esprime essenzialmente desideri, che nel sogno trovano una loro
"realizzazione allucinatoria". Il sogno è quindi la
rappresentazione dell' appagamento mascherato di desideri repressi in un modo
tale, e tramite immagini, che assicurano che loro intima natura non sia
svelata. Secondo,
Carl Gustav Jung, i sogni potevano essere letti col metodo prospettico, con
uno sguardo sul futuro, il che consentì a Jung di osservare nel vissuto
onirico, le linee di sviluppo della crescita psicologica, a partire dalla
potenzialità che nel sogno si manifestino "cose non ancora
realizzate". Un'altra
differenza rispetto al modello freudiano, sta nel fatto che, secondo Jung, il
sogno può rappresentare oltre che contenuti dell'inconscio personale, anche
temi propri dell' inconscio collettivo, intesi
come parte della nostra psiche che conserva simboli universali
detti archetipi che non provengono da acquisizioni personali, ma che sono
ereditati dalla specie, come risultato della storia dell'umanità a partire
dalle origini. Secondo la concezione junghiana all' inconscio collettivo vanno
ascritte la produzione dei miti, delle idee religiose, delle visioni e dei
sogni, poiché persone di culture differenti possono spontaneamente attingere
da un comune immaginario simbolico. Jung scrive trattarsi di "grandi
sogni”, ossia di sogni ricchi di significato che provengono da questo
strato più profondo della psiche. E’
necessario puntualizzare che Jung fu particolarmente interessato al Buddismo e
alle filosofie orientali, tanto da indurlo a scrivere la prefazione alla prima
traduzione occidentale del classico buddista “Il
libro tibetano dei morti “ (Il
Bardo Thodol). Da questa prima traduzione,
ricca purtroppo di termini impropri, quale quello di “mente
unica” al posto di “natura della
mente pura dalle origini”, Jung giunse ad un’interpretazione erronea
associata all’incoscio, da cui appunto “inconscio
collettivo”. Potremmo
quindi definire il sogno di tipo Junghiano come "sogni del Sé", e
di "sogni dell' Io", freudiani. Il "sogno del Sé" di
solito è un tipo di sogno che compare a colori, che ha un' evidenza netta,
non si fa fatica a ricordarlo al risveglio; ma, è il sogno che si impone alla
coscienza. Invece i sogni dell'
Io hanno a che fare con la pulsionalità, col desiderio, con l'aggressività.
In questi compaiono anche figure importanti
della nostra vita ordinaria, figure genitoriali, amici, parenti, ... in questo
caso però, per quanto il sogno possa essere significativo, non ha mai quel
valore di orientamento che hanno i sogni del Sé, e non hanno soprattutto
quell'evidenza sensoriale, quel vero e proprio effetto numinoso di cui parla
Jung. Il
sogno può anche servire per trovare risposte originali a dei problemi: il
metodo dell' "incubazione onirica" consiste nel formulare in modo
chiaro la domanda al nostro inconscio e al risveglio annotare i contenuti
emersi dal sogno. Ogni
singolo individuo è creatore di
un personalissimo "dizionario dei simboli",
pur considerando che esistono dei simboli comuni a tutti gli individui.
Se ne citano un paio, come ad esempio: AUTOMOBILE
E MEZZI DI TRASPORTO=
rappresentano il desiderio di guidare la nostra vita; complicazioni nella
guida o nello sterzo esprimono ansia circa l'autocontrollo; problemi con i
fari o i tergicristalli difficoltà relative al conoscere dove si sta andando. CASA=
rappresenta la psiche del sognatore: consiste di stanze e piani con funzioni
differenti; la facciata sarebbe la nostra maschera sociale, l'apparenza; la
cantina rappresenta l'inconscio; la cucina i processi di trasformazione e di
"digestione psichica" delle esperienze; la soffitta il piano
spirituale; il tetto la coscienza. C'è
un particolarissimo tipo di esperienze psicologiche che si verificano durante
lo stato di sonno, che implicano una conoscenza per via extrasensoriale di
pensieri o avvenimenti esterni al sognatore. La percezione extrasensoriale,
come il sogno, è un processo intrinseco alla natura umana: rivela la
conoscenza inconscia che l'uomo ha di se stesso e del suo rapporto col mondo.
Lo "stato mentale" nel quale più frequentemente si manifestano
facoltà di tipo extrasensoriale,
è il sogno. Si tratta di esperienze, che dimostrerebbero la possibilità che
i sogni rivelino eventi che si svolgono a distanza, e che non si sarebbero
potuti immaginare basandosi sulla logica o sul buon senso. Le
persone riconoscono questi sogni differenti da quelli ordinari, in ragione di
una loro peculiare vividezza, impressione ed intensità; il sognatore sente
che essi hanno un significato importante e si sente spinto a raccontarlo; sono
vissuti onirici facilmente rievocati al risveglio, frequentemente segnalano
episodi inattesi o tragici ed infine non presentano quella bizzarria e quella
dinamicità da una scena all'altra tipici dei sogni comuni. Si
potrebbe supporre che questo sia il mezzo originario, arcaico, di
comunicazione fra gli individui, e che, nel corso dell'evoluzione filogenetica,
esso sia stato soppiantato dal metodo migliore di comunicazione, che si avvale
dei segni che gli organi di senso sono in grado di captare, ma il metodo
arcaico potrebbe rimanere, in fondo, conservato, e farsi ancora valere in date
condizioni. Questa tipologia di sogni rivelerebbero le vestigia di questa
modalità originaria di comunicazione fra gli uomini, superando la barriera
delle separate individualità. I
sogni hanno ispirato anche importanti progressi scientifici. Il più celebre
fra tutti è la scoperta della struttura molecolare del benzene da parte di
Kekule, che in uno stato di dormiveglia vide gruppi di atomi di grandezze
diverse contorcersi come serpenti. Da questo sogno-intuizione ne risultò appunto la
sua scoperta scientifica. Anche
la teoria della relatività di Albert Einstein ebbe parzialmente origine in
sogno. I
sogni possono annunciare in anticipo, in maniera più o meno simbolica,
l'insorgenza o lo sviluppo delle malattie, o di altri processi fisiologici.
Questi sogni, però, non rappresentano presagi di malattie future, ma
segnalano disturbi già esistenti – ma, non avvertiti dalla coscienza.
Già
Ippocrate, Aristotele e Galeno credevano a questi sogni prodromici e li
spiegavano dicendo che il sogno è come se
amplificasse le sensazioni. Se pensiamo agli studi sul sonno che ci
derivano dalla medicina taoista, o da quella ayurveda, scopriamo che il loro
grande segreto era come far parlare coscientemente l'organo. Molto spesso si
scopre con stupore una netta corrispondenza tra il vissuto del corpo e
l'analogo psichico, nel sogno. Nella medicina cinese abbiamo la legge dei
cinque elementi: fegato, cuore, milza, polmone e rene, dove ad ogni organo è
associato uno stato psichico corrispondente. Così per esempio possiamo dire
che i sogni dominati dall'elemento-archetipo cuore, sono tutti sogni che hanno
una fisionomia di questo tipo: sono sogni in cui compaiono elementi associati
al tema archetipico del calore, o eventi legati a fantasie-immagini del fuoco;
all'opposto i sogni del rene sono dominati dal tema delle acque, come il
sognare di fare bagni nell'acqua buia, eccetera.
Addentrandoci
in altre culture, come per esempio per i nativi americani appartenenti alle
tribù, Crow, Blackfoot, Kwakiutl e Winnebago, essi riportano descrizioni di
sogni nei quali un animale, un uccello, o un serpente insegnavano metodi di
cura che, al risveglio, una volta applicati, si erano dimostrati efficaci per
la guarigione. All'interno
delle culture animistiche, non è netta la distinzione fra la realtà del
vivere quotidiano e il sogno. Ad esempio, gli aborigeni australiani parlano
del "tempo del
sogno", come di una dimensione che ha valore, tanto quanto ciò che noi
definiamo "la realtà", e tutta quella dimensione onirica acquisisce
un significato più forte di quanto possa assumere all'interno della nostra
cultura occidentale. Il
fenomeno dei “sogni lucidi” esiste nella letteratura, da migliaia di anni.
Aristotele ad esempio, fece la seguente affermazione: “perché spesso
quando si dorme c’è qualcosa nella coscienza che ci dice che quello che è
presente davanti a noi è solo un sogno”.
Nelle cosiddette mistiche
superiori, riscontriamo che in uno dei più vecchi testi della tradizione
induista, come le Upanishad, sia fatto specifico riferimento alla condizione
di sonno-sogno, attraverso cui l’essere si trasferisce dal mondo manifesto a
quello immanifesto o dei <piani ultrasottili>. Degno
di attenzione quanto espresso nella “Brihad-Aranyaka
Upanishad” a proposito dello stato di sonno-sogno: -
Ajatasatru
disse: <<Quando un uomo si addormenta così, la persona fatta di
coscienza raccoglie la coscienza di tutti i sensi e si ritira nello spazio
all’interno del cuore. Quando i sensi sono così trattenuti si dice che
l’uomo è addormentato. Allora il respiro è trattenuto. La voce è
trattenuta. L’occhio è trattenuto. L’orecchio è trattenuto. La mente è
trattenuta. Quando si addormenta, questi mondi sono suoi. Allora diventa un
grande re, portando con sé la sua gente, si muove a proprio piacimento nel
suo regno, così la persona fatta di coscienza, portando con sé i sensi, si
muove a proprio piacimento nel corpo. Quando si entra nel sonno profondo, in
cui non c’è più coscienza di nulla, la persona fatta di coscienza esce
attraverso i 72.000 canali che dal cuore conducono al pericardio e ivi si
riposa. Si riposa come un giovane, o come un grande re, o come un bramino che
ha raggiunto il culmine della beatitudine. Come un ragno secerne la sua tela,
come le scintille sprizzano dal fuoco, così da questo Sé emergono tutti i
soffi vitali, tutti i mondi, tutti gli déi, tutti gli esseri. Il suo
significato mistico è “la Realtà della Realtà”. In verità, i soffi
vitali sono la realtà. Esso è la loro Realtà.>> Da
millenni appunto, nell’Induismo, nel Buddismo, nel Taoismo e nelle culture
tradizionali di tutto il mondo è stata dimostrata l’esistenza di una classe
di esperienze oniriche che hanno favorito l’evoluzione del progresso
culturale e religioso dell’umanità. Sempre da tempi molto antichi, inoltre,
sono ben documentate sia la possibilità di sviluppare la consapevolezza del
sogno, per ottenere esperienze profonde e ispirazione, sia la capacità di
controllare il sogno stesso. L’insegnamento
del Dzogchen è molto interessato alle esperienze del sogno e a tutti i
fenomeni ad esso correlati nonché la prescienza (preveggenza). Alcuni metodi,
tra cui anche lo “Yoga
del sogno”
sono impiegati per sviluppare una maggiore consapevolezza allo scopo ultimo di
conseguire la liberazione. Secondo
l’insegnamento Dzogchen i sogni possono essere raggruppati in due categorie:
i sogni di tipo più
comune, causati dalle tracce karmiche - “sogni karmici” - e i sogni
che rilevano un’opportunità di accesso alla dimensione spirituale -
“sogni di chiarezza”. I
sogni di tipo karmico possono risalire ad una vita passata, alla giovinezza e
al passato più recente della persona. Nella
tradizione della medicina tibetana, un medico che indaga le origini di una
malattia considererà anche a quale di questi
tre stati di esistenza si riferiscono i sogni del malato.
A volte, se una persona è affetta da una grave malattia molto
difficile da curare, ciò può essere dovuto a cause karmiche risalenti
all’infanzia, o persino a una vita passata; ma, una malattia può anche
scaturire da una causa karmica maturata in base ad azioni recenti. Perciò, in
questi casi, l’esame dei sogni è uno dei mezzi più importanti per
analizzare e individuare le cause primarie e secondarie del problema. Nei
sogni condizionati dalle tracce karmiche, possono apparire cose sconosciute
delle quali non si è avuta esperienza in questa vita, come visioni di altri
paesi, o di gente dalle usanze e dalla lingua ignote. Per
alcuni individui, i “sogni di chiarezza” sorgono spontaneamente
dalla limpidezza della mente, senza la necessità di applicare metodi
secondari per rilassare il corpo, o controllare l’energia. Lo
“Yoga del sogno” riguarda fondamentalmente lo stato che precede il
sogno. Se siete persone di natura agitata, prima di andare a letto potete fare
alcuni esercizi di respirazione profonda per regolare il flusso del respiro e
calmarvi. Quindi concentratevi sulla lettera -A-, immaginandola di colore
bianco, in modo che, visualizzandola automaticamente, riconosciate il
suo suono. Questo simbolo rappresenta l’unificazione dello stato di
coscienza di tutti i vostri maestri. Se
non riuscite a concentrare e a visualizzare questa lettera, il problema può
essere che non siate in grado di <visualizzare>; in questo caso,
scrivete una -A- su un foglio di carta, ponetela di fronte a voi e
fissatela un po’. Quindi, chiudete gli occhi, e questa -A- apparirà
immediatamente alla vostra mente. Cercate di rilassarvi senza mai abbandonare
la -A- sino a che non ci si addormenta. Con
questa visualizzazione si utilizza l’attività mentale allo scopo di
raggiungere, infine, uno stato che trascende la mente. E’ ugualmente molto
importante ricordare la pratica della -A- bianca nel momento in cui vi
svegliate al mattino. Se
possibile, intonate subito il suono -AAAA-. Se non potete farlo perché
qualcuno dorme accanto a voi, è sufficiente esalare il respiro con il suono -AAAAA-
in modo da potervi udire e sentire la presenza della -A- bianca.
Ricordando la -A- bianca al mattino e poi concentrandola di nuovo alla
sera, si viene a creare una specie di connessione, o continuità di presenza. La
visualizzazione della -A- nella
gola, è particolarmente adatta per ricordare i sogni, e ha la specifica
funzione di controllare l’energia e la chiarezza. Quando si visualizza la -A-
bianca nel cuore, si lavora nel principio della luce naturale. Se
avete avuto una giornata particolarmente faticosa e, tornati a casa, vi è
rimasta solo l’energia per mangiare e andare a letto, cadrete in un sonno
pesante, e molto difficilmente si manifesteranno sogni di chiarezza. A causa
del sonno pesante, inoltre, potrà risultare difficile persino ricordare i
sogni. Tuttavia, avvicinandosi all’alba, appena prima del risveglio, i
vostri sogni possono diventare più chiari. Un
sogno associato alla chiarezza può avere un significato particolare per il
sognatore. Può indicare molte cose. Quando
si sviluppa la chiarezza è molto facile avere particolari manifestazioni
durante il sogno, come per esempio scoprire qualcosa riguardante il futuro. I
sogni di chiarezza sono legati alla nostra saggezza innata, ai semi karmici
che abbiamo prodotto attraverso l’esperienza della meditazione e alle azioni
positive svolte anche nella nostra attività quotidiana. Vi sono altri sogni
legati alla chiarezza nei quali è possibile fare molte cose, come studiare,
leggere, o apprendere. Una persona che riceve una “trasmissione”, anche se
in quel momento non ha la capacità di comprendere, in futuro prima o poi
scoprirà il significato dell’insegnamento. I
sogni, in conclusione, sono parte della nostra vita. Nella vita abbiamo il
giorno e la notte. Di notte abbiamo confusione nei sogni; di giorno abbiamo
confusione nella mente; giudichiamo, pensiamo, creiamo tante cose. Mantenere
la consapevolezza nello stato del sogno, significa continuare la stessa
presenza che abbiamo durante il giorno, e, con la pratica, farla progredire. Ritornerà
così ad essere unica la relazione originaria all'interno dell'individuo, o lo
stato della relazione fra il maschile e il femminile, soggetto e oggetto, luce
e ombra, verità e amore.
|