Buongiorno a tutti,
grazie per l'approfondita discussione, grazie soprattutto a Valentina che sta facendo emergere molte considerazioni di grande riflessione e fornendo risposte approfondite in chiave cristiana.
Vado al nocciolo, sono un operatore energetico di pranic healing, ho poi seguito il percorso di Ananda Yoga apprendendo le tecniche di autoricarica e meditazione hong so entrambi i percorsi che possiamo definire new age a livello psicofisico sono indubbiamente efficaci dal punto di vista di valutazioni umane, ma il problema è se siano in linea oppure no con Gesù Cristo ed il cristianesimo.
Premetto che da sempre nel mio percorso nel campo energetico e spirituale il mio punto di riferimento è sempre stato Gesù Cristo, prego e partecipo alla messa secondo quanto indicato dal cristianesimo, ma ad un punto del mio percorso sono sorti dei forti dubbi se questa doppia strada poteva essere seguita.. e se soprattutto le tecniche new age come quelle insegnate da Yogananda portino realmente l'uomo a contemplare Dio.
La domanda pero' che vi faccio è puo' un cristiano che crede il Gesù Cristo come Dio e non come maestro accomunato ad altri parlare di spirito cosmico (che per il cristiano dovrebbe essere lo spirito santo) per ricaricarsi energeticamente e generare autoguarigione, cantando om nei chakra? (oltretutto trattare i chakra, non riconosciuti dalla chiesa cristiana come viene invece indicato nelle discipline new age di stamppo orientale, addirittura in molti casi considerate pratiche demoniache, vedasi cosa dice Padre Amourth in merito).
Puo' un cristiano essere discepolo di Yogananda apprendendo le sue tecniche anche considerando che in varie parti del Vangelo Gesù indica di stare attenti che dopo di lui verranno sedicenti profeti, travestiti di luce che verranno in suo nome?
Inoltre puo' un cristiano praticare hong so e cosa significa per un cristiano hong so (io sono spirito)? Puo' essere utilizzato? Non potrebbe sembrare blasfemo o addirittura non dalla parte della luce vera quella che l'uomo in quanto tale non puo' vedere?
E' chiaramente indicato da più parti nella chiesa cristiana che l'uomo in quanto tale non puo' pensare di unirsi a Dio, lo puo' invocare pregando, puo' pregare lo spirito santo per dargli la forza, puo' trovare consolazione in alcuni casi nell'eucarestia (anche se in tal caso bisogna vedere se si tratta di una consolazione realmente divina o innescata da emozioni umane guidate dalla propria volontà e dal proprio cervello di provare piacere nel cuore e quindi accomunabili alle meditazioni new age di stampo induista), ma le sensazioni che Ratzinger ha indicato parlando delle meditazioni orientali in particolare in relazione alla meditazione cristiana nella sua famosa lettera (https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19891015_meditazione-cristiana_it.html) nella quale ha parlato che il calore e la luce che si prova durante gli stati meditativi non sono indicativi dell'unione con Dio. I metodi di tipo psico-fisico e corporeo possono essere di aiuto per una distensione interiore, nonostante le sensazioni del corpo non possano confondersi con le esperienze spirituali”. L’unione con Dio “è solo un dono di Dio, non si raggiunge tramite una tecnica”. Qui trovate altre considerazioni: https://it.qiq.wiki/wiki/Aspects_of_Christian_meditation
Che ne pensate? In soldoni.. Essere discepoli di Gesù Cristo divino e essere discepoli (forse discepoli è una parola grossa) o meglio utilizzare i suoi insegnamenti (considerando che Yogananda declassa Gesù a maestro non a Dio) è conciliabile? I due sentieri sono paralleli, l'uno aiuta l'altro, o considerando ciò che si dice in ambito clericale anzi sono contrapposti?
Grazie e mi scuso per la lungaggine ma è difficile trovare luoghi di discussione in cui si possano affrontare determinati argomenti.. che diventano sempre più di aiuto per il cristiano occidentale.
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